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In Svizzera si spenderà di più per i regali di Natale

pallina rossa di natale su un ramo di albero di natale
La frenesia di Natale è già iniziata. Keystone-SDA

Nonostante un terzo degli svizzeri intenda ridurre le spese natalizie a causa delle preoccupazioni economiche, un sondaggio prevede un aumento del 21% del budget medio per i regali, che raggiungerà i 341 franchi a testa.

Bando all’avarizia sotto Natale: stando a un sondaggio realizzato per conto della società di consulenza EY le svizzere e gli svizzeri prevedono di spendere 341 franchi a testa per regali, un dato in progressione del 21% rispetto alle previsioni dell’anno scorso. In prima fila vi sono la busta con denaro, giocattoli e alimentari.

Il dato – che emerge da un rilevamento di 790 persone adulte effettuato in novembre in tutto il Paese – è assai superiore a quello del 2024 e del 2023 (in entrambi i casi 282 franchi), ma non è ancora record: il primato spetta al 2022, con 343 franchi.

A voler aprire il portafogli sono soprattutto gli uomini, che intendono spendere 384 franchi (+86 rispetto al 2024), ma anche le donne segnano una crescita: +32 franchi a 300 franchi. Particolarmente propensa ad allargare i cordoni della borsa è la fascia dei 36-45enni, che mettono in conto 424 franchi (+50%), ma anche i giovani (fino a 35 anni) mostrano più generosità, con 309 franchi (+26%).

Almeno parzialmente in contraddizione rispetto alle indicazioni precedenti risulta il fatto che il 34% delle consumatrici e dei consumatori interpellati dichiara di voler ridurre la spesa per i regali di Natale quest’anno, vista l’attuale situazione geopolitica mondiale (guerre e conflitti globali); il 10% prevede addirittura una riduzione significativa del proprio budget. Il 6% spenderà di più, mentre il 60% manterrà lo stesso livello del 2024.

L’influenza del rincaro di affitti e cassa malati

Il 42% segnala che l’andamento del prezzo dell’alloggio e dei premi della cassa malati ha un forte impatto sulla sua situazione finanziaria e per un altro 36% l’influsso è medio. Di conseguenza il 25% limita gli acquisti in modo marcato e un ulteriore 38% in modo medio: solo il 37% non cambia le sue abitudini o lo fa solo in misura limitata. Il 40% del campione vuole anche boicottare i prodotti statunitensi, alla luce della situazione relativa ai dazi, il 28% è contrario a tale approccio e il 32% non si è fatto pensieri in merito.

Ma cosa regalare? Si punterà soprattutto su denaro o buoni in denaro (44% delle menzioni da parte delle persone sondate), giocattoli (37%), alimentari (34%), vestiti (33%), libri (30%), cosmetici (25%), biglietti di eventi (18%), gioielli (16%), viaggi (10%) ed elettronica di consumo (9%). Per quanto riguarda il luogo degli acquisti, in prima fila rimangono i negozi stazionari, con il 63% della spesa, mentre l’online è al 37%.

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