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Svizzeri partecipano a flottiglia contro blocco marittimo a Gaza

tendopoli
Tendopoli di rifugiati. Keystone-SDA

Alcune cittadine e cittadini svizzeri parteciperanno alla più grande flottiglia civile mai organizzata per rompere il blocco marittimo a Gaza, portando aiuti umanitari da diversi porti del Mediterraneo.

Anche delle cittadine e dei cittadini svizzeri partecipano alla flottiglia mondiale che intende rompere il blocco marittimo a Gaza. L’associazione Waves of Freedom (WOFA) prevede di partire con cinque imbarcazioni cariche di latte in polvere per neonati e filtri per l’acqua.

“Quello che sta succedendo è disumano. Vogliamo rompere il blocco, gli aiuti sono sul posto”, ha dichiarato martedì ai media a Ginevra Hicham El Ghaoui, presidente di WOFA, un’associazione fondata nel 2025 a Verbier (canton Vallese). Il medico, che ha partecipato a diverse missioni a Gaza, spiega che i camion pieni di cibo sono parcheggiati a pochi chilometri dall’enclave palestinese, dove la gente muore di fame.

Il servizio del TG 20.00 della RSI del 12 agosto 2025:

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Con oltre 160 nazionalità rappresentate, la Global Sumud Flotilla è la più grande azione della società civile mai organizzata, ha sottolineato Shady Ammane, delegato per la Svizzera. Decine di imbarcazioni partecipano a questa iniziativa pacifica e non violenta. I partecipanti partiranno principalmente da Barcellona il 31 agosto e da Tunisi il 4 settembre.

Per evitare sabotaggi, le imbarcazioni che trasportano aiuti umanitari e medici partiranno invece da altri porti del Mediterraneo, non specificati. WOFA, che ha battezzato le sue prime due barche a vela Heidi e Wilhelm (Guglielmo) Tell, sta cercando fondi per acquistare altre due imbarcazioni e ingaggiare skipper, medici e giornalisti che accompagnino i partecipanti.

“Cimitero dei diritti umani”

In Svizzera, più di 600 persone si sono iscritte e 267 di loro hanno consegnato la carta d’identità, ha indicato Ammane. A livello mondiale, due terzi delle 18’000 persone iscritte vogliono salire a bordo delle imbarcazioni, ha fatto sapere Samuel Crettenand, delegato internazionale, per il quale “Gaza è il cimitero dei diritti umani”.

Il numero di volontari è in aumento da quando domenica è stata annunciata la partecipazione dell’attivista svedese Greta Thunberg. Tutti saranno sottoposti allo stesso processo di reclutamento e formazione, al fine di garantire che non si facciano prendere dal panico se le imbarcazioni saranno intercettate dai commando israeliani specializzati. Psicologi e giuristi forniranno assistenza ai partecipanti a distanza.

A livello politico, sono stati contattati alcuni parlamentari. “La Svizzera ha brillato per il suo silenzio da quasi due anni. Di fronte a un genocidio, essere neutrali significa essere codardi o complici”, ha denunciato Hicham El Ghaoui. “La nostra azione è dettata dal diritto internazionale. Chiediamo a tutti i governi di proteggerci”, ha proseguito, ricordando che l’azione avrà luogo in acque internazionali.

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