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Svizzere e svizzeri non vogliono una nuova votazione nonostante l’errore di calcolo AVS

Un ritorno alle urne non entusiasma l'elettorato elvetico.
Un ritorno alle urne non entusiasma l'elettorato elvetico. Keystone / Alessandro Della Valle

Anche se nelle scorse settimane si è appreso che riguardo alle pensioni errore di calcolo di diversi miliardi di franchi riguardante la cassa pensioni elvetica, la popolazione non vorrebbe tornare alle urne per esprimersi sulla riforma AVS.

Nonostante l’errore di calcolo dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) nelle proiezioni finanziarie dell’AVS, la popolazione elvetica non vuole necessariamente tornare a votare sulla riforma dell’AVS 21.

È quanto emerge da un sondaggio pubblicato oggi dal quotidiano “Le Temps”, secondo cui solo i romandi sarebbero favorevoli a un nuovo scrutinio.

Secondo il sondaggio realizzato dall’istituto MIS Trend, il 45% delle persone intervistate rifiuterebbe una nuova votazione sulla riforma che prevedeva in particolare l’innalzamento dell’età pensionabile per le donne a 65 e accettata di stretta misura (dal 50,57% dell’elettorato) nel settembre 2022. Il 39% si dice favorevole e il 16% è indeciso.

Tuttavia, il sondaggio rivela un divario linguistico sulla questione: il 53% degli intervistati e delle intervistate di lingua francese vuole nuovamente esprimersi al riguardo, contro il 34% di quelli di lingua tedesca e il 45% degli interpellati ticinesi. Le opinioni variano molto anche in base al sesso: mentre il 48% delle donne vorrebbe votare di nuovo, solo il 31% degli uomini è della stessa opinione.

La differenza è molto marcata anche in base alle opinioni politiche. Solo il 34% dell’elettorato di destra è favorevole all’organizzazione di un nuovo voto. A sinistra e al centro, questa percentuale sale rispettivamente al 44% e al 42%.

Ma se nella Confederazione si dovesse votare nuovamente sulla riforma dell’AVS 21, solo “un numero limitato di persone cambierebbe idea e il risultato sarebbe ancora una volta estremamente serrato”, spiega Mathias Humery di MIS Trend nel giornale. “Ciò che è molto chiaro è che l’errore di calcolo dell’UFAS […] non sconvolge le intenzioni di voto a livello nazionale”, aggiunge.

All’inizio di agosto, l’UFAS ha rivelato di aver commesso un errore nelle proiezioni finanziarie a lungo termine dell’AVS, con uscite dell’assicurazione inferiori di circa 4 miliardi per il 2033 rispetto a quanto previsto. La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, responsabile del Dipartimento federale dell’interno (DFI), ha ordinato un’indagine amministrativa.

Per il sondaggio sono state interpellate 1’193 elettori di età compresa tra i 18 e i 65 anni.

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