La televisione svizzera per l’Italia

Svizzera-UE, “l’ accordo va sottoposto a referendum obbligatorio”

bandiera ue e svizzera
Lanciata un'iniziativa popolare mediante la quale s'intende sottoporre a referendum obbligatorio i trattati internazionali. Keystone-SDA

Un comitato d'imprenditori che si definisce apartitico lancia un'iniziativa popolare mediante la quale intende sottoporre a referendum obbligatorio i trattati internazionali, tra cui la futura intesa con Bruxelles in fase di finalizzazione.

Il futuro accordo con l’UE va respinto poiché limita eccessivamente la democrazia diretta e la sovranità del Paese, due elementi alla base del successo, soprattutto economico, della Svizzera. Il futuro della Svizzera risiede in un’economia aperta, orientata soprattutto sull’Asia e gli Stati Uniti, secondo un comitato di imprenditori che si definisce apartitico – che però conta anche su politici ed esponenti dello spettacolo, come Kurt Aeschbacher, giornalista e intrattenitore TV, molto noto nella Svizzera tedesca – che ha lanciato lunedì ufficialmente a Berna la propria iniziativa popolare mediante la quale intende sottoporre a referendum obbligatorio i trattati internazionali, tra cui la futura intesa con Bruxelles in fase di finalizzazione, giudicata incompatibile col DNA elvetico e deleteria per il futuro del Paese.

Per i promotori dell’iniziativa “per la democrazia diretta e la competitività del nostro paese – No a una Svizzera membro passivo dell’UE (iniziativa Bussola)”, col recepimento di fatto automatico del diritto e la subordinazione dell’accordo alla giurisdizione dell’UE, i nostri diritti di partner sovrano dell’UE sarebbero seriamente compromessi.

Un nuovo/vecchio accordo

Il trattato in fase di negoziazione (fotocopia secondo i promotori dell’iniziativa dell’accordo istituzionale abbandonato nel 2021), si dice convinto il comitato – di cui fanno parte esponenti politici di peso a livello federale, come l’imprenditore e consigliere agli stati Hans Wicki (PLR nidvaldese), o noti a livello cantonale, come l’avvocato e deputato in Grancosiglio ticinese Paolo Caroni (Centro) – danneggerebbe la competitività del nostro Paese e indebolirebbe a lungo termine la piazza economica svizzera.

Sebbene i membri del comitato vogliano intrattenere buone e proficue relazioni con Bruxelles, essi credono che le pressioni dell’UE affinché la Svizzera si avvicini ancora di più a essa aumenterebbero con un accordo che erode il federalismo e la democrazia diretta, due elementi che hanno contribuito alla stabilità del Paese e al suo successo nel contesto economico globale.

Mantenere l’autonomia

Per l’imprenditore Urs Wietlisbach, l’intesa che il Consiglio federale sta negoziando è, come quella del 2021, eccessivamente favorevole all’UE, prevedendo ancora la ripresa dinamica del diritto e, peggio ancora, la Corte di giustizia europea quale istanza incaricata di dirimere le controversie.

Non vogliamo che l’UE faccia le leggi per noi, ha spiegato Wietlisbach, criticando la densità normativa di Bruxelles, l’eccessiva burocrazia e centralismo, tutti elementi estranei al nostro paese caratterizzato dalla democrazia diretta, il federalismo, una bassa densità normativa, un indebitamento assai più contenuto (39% del PIL rispetto al 100% in media degli Stati UE) e, dulcis in fundo, salari tre volte superiori.

Non vogliamo mettere a rischio la nostra prosperità e la nostra democrazia, ha tuonato Wietlisbach, secondo cui il futuro accordo va assolutamente sottoposto al giudizio di popolo e Cantoni tenuto conto dell’enorme portata per il nostro paese e il nostro benessere.

Aperti sul mondo

Per il comitato, i vantaggi del nostro Paese non devono essere sacrificati sull’altare di un ravvicinamento progressivo all’UE. Gli accordi bilaterali I e II e l’accordo di libero scambio del 1972 garantiscono già alla Svizzera un pacchetto di intese personalizzate con Bruxelles. L’attuale accordo di libero scambio tra la Svizzera e l’UE rappresenta una base solida, che può essere ampliata e modernizzata.

Per il comitato, invece di legarsi eccessivamente ai nostri partner europei, vanno istituite condizioni quadro ottimali affinché la Svizzera resti una piazza economica attraente e aperta sul mondo anche per le generazioni future. Ciò sarà possibile solo se la Svizzera continuerà a seguire una politica economica autodeterminata e a mantenere il controllo democratico su una regolamentazione dell’economia indipendente. La libera scelta dei partner commerciali deve essere garantita, evitando una relazione di monopolio con l’UE.

Accordo quadro sopravvalutato

Per i promotori dell’iniziativa, il valore dell’accordo quadro che la Confederazione sta negoziando è sopravvalutato e l’allarmismo sulle conseguenze economiche dell’interruzione dei negoziati è assolutamente esagerato. Con la sua forza lavoro qualificata e produttiva e le sue aziende innovative, l’economia elvetica ha tutte le carte in mano per rimanere competitiva a livello internazionale anche in assenza di un accesso preferenziale al mercato europeo.

La fine dei negoziati, si dice convinto il comitato, non porterà a una pura e semplice caduta degli accordi bilaterali in vigore poiché l’UE ha un forte interesse a mantenere relazioni con la Svizzera.

Stando all’industriale Marco Sieber, l’UE approfitta delle relazioni con noi, visto che importiamo 70 milioni di franchi di merce ogni giorno lavorativo, ben più di quanto esportiamo verso l’Europa. Un imprenditore, ha affermato, pensa a lungo termine: il futuro è dei mercati asiatici e, naturalmente, degli Stati Uniti.

L’iniziativa

L’iniziativa si propone di modificare, completandolo, l’articolo 101 della Costituzione federale che regola la “Politica economica esterna”. A tale riguardo, la Confederazione dovrebbe perseguire una politica economica esterna autonoma che prenda in considerazione i bisogni della Svizzera in quanto piazza economica integrata nella rete internazionale, rispettando i diritti democratici del popolo e l’autonomia dei Cantoni.

Andrebbero poi sottoposti al voto di popolo e cantoni (articolo 140, Referendum obbligatorio) i trattati internazionali che prevedono una ripresa di disposizioni importanti che fissano norme di diritto (quest’ultimo aspetto attualmente sottoposto a referendum facoltativo, articolo 141).

L’iniziativa modifica anche l’articolo 164 (Legislazione). Stando al Comitato, l’adozione di disposizioni importanti, che stabiliscono norme di diritto, deve essere espressamente prevista in una legge federale o in un trattato internazionale soggetto a referendum obbligatorio e ristretto a un ambito ben definito.

Attualità

lo statunitense John Hopfield (91 anni) e il canadese Geoffrey Hinton (76 anni)

Altri sviluppi

I Nobel in fisica hanno gettato le basi per l’Intelligenza Artificiale

Questo contenuto è stato pubblicato al I ricercatori insigniti del Premio Nobel per la Fisica hanno gettato le basi per gli attuali modelli di intelligenza artificiale come ChatGPT. Secondo un esperto svizzero, l'influenza di questa ricerca è oggi enorme.

Di più I Nobel in fisica hanno gettato le basi per l’Intelligenza Artificiale
stazione di zurigo

Altri sviluppi

Zurigo e Berna migliori stazioni d’Europa

Questo contenuto è stato pubblicato al Due stazioni svizzere dominano la classifica in base all'European Railway Station Index 2024: ancora una volta al primo posto si trova quella di Zurigo che ha ottenuto 101 punti. Seconda appare la stazione di Berna.

Di più Zurigo e Berna migliori stazioni d’Europa
Il direttore artistico del ZFF Christian Jungen con Kate Winslet.

Altri sviluppi

Kate Winslet a Zurigo per presentare il suo film “Lee”

Questo contenuto è stato pubblicato al L'attrice britannica Kate Winslet ha presentato ieri sera il suo film "Lee" allo Zurich Film Festival (ZFF) dove ha ricevuto anche il Golden Icon Award alla carriera. Si è avvicinata al pubblico stringendo qualche mano, firmando autografi e scattando selfie.

Di più Kate Winslet a Zurigo per presentare il suo film “Lee”

Altri sviluppi

Israele uccide un altro alto comandante di Hezbollah

Questo contenuto è stato pubblicato al L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver ucciso un altro alto comandante di Hezbollah, mentre parallelamente sta espandendo le sue incursioni di terra nel sud del Libano.

Di più Israele uccide un altro alto comandante di Hezbollah
suva

Altri sviluppi

La SUVA risparmia 105 milioni grazie ai controlli delle fatture

Questo contenuto è stato pubblicato al Nel 2023 l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali (SUVA) ha risparmiato 105 milioni di franchi di spese mediche, il 10% in più rispetto all'anno precedente, grazie a controlli di fatture.

Di più La SUVA risparmia 105 milioni grazie ai controlli delle fatture
appartamento vuoto

Altri sviluppi

Il mattone è sempre più caro in Svizzera

Questo contenuto è stato pubblicato al Comprare casa in Svizzera costa sempre di più: nel terzo trimestre del 2024 i prezzi effettivi sono aumentati dell'1,6% per le case e dello 0,9% per gli appartamenti.

Di più Il mattone è sempre più caro in Svizzera

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR