Svizzera sempre più attratta da IA ma vulnerabile a disinformazione
Secondo un'indagine dell'UST, la rapida e diseguale diffusione dell'intelligenza artificiale generativa in Svizzera si accompagna a un preoccupante aumento di disinformazione, truffe e messaggi d'odio online.
Oltre due persone su cinque (43%) in Svizzera usano regolarmente l’intelligenza artificiale (IA) generativa per creare testi, immagini o suoni. Tra le e i 15-24enni la quota balza al 79%. Lo rivela l’ultima indagine dell’Ufficio federale di statistica (UST) sull’uso di Internet nelle economie domestiche, i cui risultati sono stati pubblicati venerdì.
L’IA generativa si sta propagando rapidamente: negli ultimi tre mesi 3,2 milioni di persone in Svizzera l’hanno utilizzata almeno settimanalmente, il 36% quasi ogni giorno.
Tuttavia il suo utilizzo non è ancora molto diffuso in maniera generalizzata: questa nuova tecnologia non fa infatti che acuire le disuguaglianze che già erano presenti in fatto di utilizzo delle tecnologie digitali in generale. Lo studio rivela che le persone giovani e quelle che hanno una formazione universitaria (63%) sono le più attive; tra chi non ha effettuato studi postobbligatori solo il 17% la usa. Metà della popolazione invece non la usa ancora: un terzo non ne vede l’utilità, il 7% ha timori per la propria sfera privata e un altro 7% si sente impreparato.
Aumento dei rischi
Vi è un altro aspetto non trascurabile: tra il 2023 e il 2025 si è evidenziato un forte aumento dei problemi di sicurezza, disinformazione e incitamento all’odio riscontrati in linea. “Questo sviluppo mette in luce un degrado dei contenuti online e un’intensificazione dei rischi e dei pericoli legati all’utilizzo di Internet”, precisa l’UST.
Più in dettaglio, il 61% della popolazione (+10 punti percentuali in due anni) ha ricevuto messaggi fraudolenti. L’aumento esponenziale di questo tipo di truffe in rete si riflette nell’incremento del numero di utenti di Internet che hanno denunciato perdite finanziarie negli ultimi dodici mesi. Dall’1,7% nel 2021, la quota di popolazione colpita è raddoppiata, raggiungendo il 3,4% nel 2025 (250’000 persone).
Anche la disinformazione sta guadagnando terreno. Si conferma il forte aumento già registrato tra il 2021 (45% degli interrogati) e il 2023 (51%). Nel 2025 il 58% delle svizzere e degli svizzeri ha visto contenuti falsi o sospetti sulle reti sociali o sul web. Tra chi ha meno di 30 anni la percentuale sale al 68%. Il comportamento nei confronti delle notizie false (fake news) non è cambiato in modo significativo. Circa la metà delle persone controlla la veridicità dei contenuti che trova.
Un altro problema che riguarda sempre più utenti di Internet è quello dei messaggi d’odio. Nell’anno in questione il 42% ha visto messaggi ostili o degradanti (+4,5 punti), soprattutto su politica, religione e xenofobia.
L’UST non fornisce indicazioni sulla metodologia utilizzata nell’indagine.
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