Svizzera e Norvegia vogliono promuovere assieme stoccaggio CO2
La stretta di mano tra il consigliere federale Albert Rösti e il ministro norvegese dell'energia.
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Il trasporto e lo stoccaggio transfrontaliero di anidride carbonica diventa realtà: Berna e Oslo hanno firmato un accordo bilaterale sull'immagazzinamento di CO2.
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La Svizzera e la Norvegia hanno adottato martedì a Oslo un accordo bilaterale sull’immagazzinamento di CO2. L’intesa crea una base legale per il trasporto e lo stoccaggio transfrontaliero di anidride carbonica.
Oltre una decina di aziende svizzere e norvegesi hanno avviato progetti pilota in questo contesto, ha indicato un comunicato stampa congiunto del Dipartimento federale dell’ambiente (DATEC) e del Ministero norvegese dell’energia.
L’obiettivo di questi progetti è scoprire come la rimozione dell’anidride carbonica e lo stoccaggio transfrontaliero di CO2 possano essere integrati nella politica climatica internazionale. I volumi sono inizialmente simbolici. Stando alla nota, si tratta del primo accordo di questo tipo tra due Paesi.
Il servizio del TG 12.30 della RSI del 17 giugno 2025:
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Il primo tipo di progetto mira a rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera. Il secondo è un processo in cui il CO2 viene catturato alla fonte, liquefatto e iniettato, ad esempio, in impianti di stoccaggio sotterranei. In Svizzera non esistono strutture di questo genere, ma Paesi come Norvegia, Danimarca e Germania stanno progettando siti nel Mare del Nord.
“Lo stoccaggio di CO2 sarà importante anche per la Svizzera nel suo percorso verso l’obiettivo dello zero netto”, ha dichiarato il consigliere federale Albert Rösti, citato nel comunicato. A suo avviso, questa tecnologia integra gli strumenti esistenti per la decarbonizzazione.
Rösti si è recato in Norvegia ieri per una visita di due giorni. L’accordo è stato firmato nell’ambito della conferenza Longship a Oslo. “Longship” è appunto un progetto del governo norvegese per lo stoccaggio di CO2.
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