Sussidi, Berna ne versa per quasi 50 miliardi all’anno
Il Controllo federale delle finanze ha analizzato i contributi versati a cantoni, comuni, aziende e privati e ha concluso che si può migliorare a livello di efficacia.
Quasi il 60% delle uscite della Confederazione consiste in sussidi versati a cantoni, comuni, aziende e privati. Secondo il Controllo federale delle finanzeCollegamento esterno (CDF), non tutti questi aiuti finanziari raggiungono gli obiettivi in modo economico ed efficiente.
Nel 2022, la Confederazione ha speso 48,5 miliardi di franchi in sussidi, pari al 59,7% della spesa totale, secondo quanto specifica il CDF in un rapportoCollegamento esterno. Mediante tali aiuti, la Confederazione incoraggia attività esterne all’amministrazione federale che contribuiscono al raggiungimento di un obiettivo sociale o politico e che sarebbero difficilmente realizzabili senza questo sostegno.
Nel suo rapporto, il CDF ha individuato i settori col maggior potenziale di ottimizzazione. A tale scopo, l’organismo incaricato di esaminare l’efficacia dei sussidi concessi dai vari dipartimenti ha analizzato 36 dei propri rapporti di controllo riguardanti il periodo 2018-2022.
Redditività e impatto
Secondo il CDF esiste un notevole potenziale di miglioramento, sia nella concezione di simili aiuti finanziari sia nell’attuazione e nell’impatto. Le condizioni stabilite dalla legge sulle sovvenzioni non sono “sufficientemente soddisfatte nella pratica”, avverte l’istanza di controllo.
In particolare, il CDF ha riscontrato in diverse occasioni che gli uffici responsabili dell’assegnazione delle sovvenzioni non hanno prestato sufficiente attenzione allo sforzo finanziario che potevano esigere dai beneficiari. Inoltre, alcune attività sovvenzionate con denaro pubblico potevano essere realizzate anche senza tale sostegno; i beneficiari hanno semplicemente approfittato dell’esistenza delle sovvenzioni.
Sulla base di queste constatazioni, il CDF raccomanda all’Amministrazione federale delle finanzeCollegamento esterno (AFF) di adeguare le proprie linea guida per la concessione di sussidi, in particolare per prevenire gli effetti indesiderati e garantire che i beneficiari contribuiscano in base alle rispettive possibilità.
Definizione degli indicatori
Un altro problema evidenziato dal CDF è che spesso gli obiettivi delle sovvenzioni non sono definiti – o non sono abbastanza chiari – per garantire che abbiano un impatto. Secondo il CDF, la situazione è altrettanto problematica quando i compiti sovvenzionati non sono separati in modo sufficientemente chiaro da altre prestazioni non sovvenzionate.
Il CDF raccomanda inoltre agli uffici che erogano le sovvenzioni di migliorare il monitoraggio, iniziando con l’assicurare che la contabilità dettagliata fornita dai beneficiari delle sovvenzioni sia corretta, completa e trasparente. I beneficiari dovrebbero anche essere controllati per i rischi inerenti le loro attività.
Il CDF cita come esempio il caso di alcune ONG sostenute dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazioneCollegamento esterno (DSC), che non sono state sufficientemente controllate nonostante presentassero significativi fattori di rischio. Tra questi, interessi poco chiari da parte dei membri dell’organo di gestione, assenza di un audit interno, controlli insufficienti sui partner locali.
Come vengono ripartiti gli aiuti
La maggior parte delle sovvenzioni erogate nell’anno in analisi è stata di competenza del Dipartimento federale dell’interno (DFI; 20,5 miliardi di franchi), seguito dal Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR; 12,8 miliardi di franchi) e dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti e delle comunicazioni (DATEC; 9,9 miliardi di franchi). Questi tre dipartimenti, insieme, hanno erogato quasi il 90% delle sovvenzioni.
Critiche al Parlamento
Nel suo ultimo rapporto su tutte le sovvenzioni del 2008, il Consiglio federale aveva stimato un potenziale di risparmio di oltre 100 milioni di franchi. Il CDF si rammarica tuttavia che “a causa della mancanza di volontà politica del Parlamento, è stato possibile realizzare i risparmi previsti solo su appena un quinto dei sussidi”.
In un comunicato, l’AFF ha dichiarato di aver preso nota dei risultati e delle raccomandazioni del rapporto e di volersi impegnare a migliorare la situazione, sensibilizzando ad esempio gli uffici che elargiscono sovvenzioni sul rapporto costi-benefici di simili aiuti.
Paura dei tagli
L’aumento dell’efficacia dei sussidi è una misura particolarmente importante nel contesto di un bilancio federale in sofferenza. Per il secondo anno consecutivo, nel 2023, la Confederazione non ha rispettato il freno all’indebitamento. Per evitare ulteriori deficit strutturali, tutte le spese e i sussidi devono essere rivisti a medio termine. Il Consiglio federale ha recentemente istituito un gruppo di esperti a questo scopo.
Molti settori sono reticenti per quanto riguarda la revisione dei sussidi federali. Le organizzazioni attive nel settore agricolo e nell’aiuto allo sviluppo hanno dichiarato che si opporranno a eventuali decurtazioni.
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