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Strage familiare nella notte, 5 morti in Canton Argovia

Uccide suoceri, cognato e un vicino a Würenlingen e poi si suicida. Il pluriomicida, precisa la polizia, aveva precedenti penali

Questo contenuto è stato pubblicato il 10 maggio 2015 - 21:08

Grave fatto di sangue a Würenlingen, località nel canton Argovia a una trentina di chilometri da Zurigo. Poco dopo le 23.00 di sabato la polizia è stata allarmata da alcuni residenti che hanno udito colpi d'arma da fuoco e gli agenti, giunti sul posto, hanno rinvenuto cinque cadaveri, sia all'esterno sia all'interno di un immobile in una zona residenziale della cittadina argoviese. Le vittime sono tutte di nazionalità elvetica.

Stando a quanto ha riferito il comandante della polcantonale, Michael Leupold durante l'incontro con i media nella sede centrale della polcantonale ad Aarau, si tratterebbe di un dramma familiare: tra le vittime dovrebbero infatti esserci tre componenti di un'unica famiglia. L'autore della strage, secondo la polizia, si sarebbe poi suicidato.

Il pluriomicida era un 36enne svizzero che risiedeva nel canton Svitto, separato e padre di tre figli. Secondo la ricostruzione degli inquirenti l'uomo ha dapprima freddato a colpi di pistola una coppia (un 58enne ed una 57enne) e poi un giovane di 32 anni all'interno di una prima abitazione. Si tratterebbe dei suoceri e del cognato dell'assassino, che li ha rincorsi ed ammazzati uno dopo l'altro.

Lo sparatore è poi entrato nel giardino della casa di fronte, dove ha ammazzato un 46enne. A questo punto ha rivolto l'arma (che non era sua e per la quale non aveva il porto d'armi) contro di sé e si è ucciso. Secondo il capitano Gisi è possibile che l'ultima vittima si sia imbattuta per puro caso sulla strada dell'omicida mentre quest'ultimo stava fuggendo.

Lo svizzero autore della carneficina era già noto alle autorità, che non hanno precisato per quali reati. Inoltre il mese scorso presso il suo domicilio nel canton Svitto era stata effettuata una perquisizione che non ha portato però al ritrovamento di armi. La pistola non era un'arma militare.

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