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Povertà in Svizzera, “evoluzione allarmante”

In Svizzera, l’8,2% della popolazione e il 4,3% della popolazione occupata era colpito nel 2017 da povertà reddituale. È quanto emerge da un rapporto pubblicato dall’Ufficio federale di statistica (Ust). I risultati mostrano una “evoluzione allarmante”, secondo Caritas.

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Dal 2014 il tasso di povertà ha registrato un incremento: le persone più toccate erano le persone sole, quelle che vivevano in economie domestiche monoparentali (aumentate di oltre il 50% dal 1990) con figli minorenni, quelle senza una formazione post-obbligatoria e quelle che vivevano in economie domestiche senza persone occupate. Lo dice il terzo rapporto statistico sociale dell’UstCollegamento esterno, basato sulle cifre raccolte nel 2017.

In Svizzera figura in una situazione di povertà reddituale chi non dispone di risorse finanziarie sufficienti per acquisire beni e servizi necessari a una vita integrata socialmente. 

Questa soglia include il forfait per il mantenimento, le spese individuali per l’alloggio e una somma pari a 100 franchi al mese per altre spese per ogni persona di 16 anni o più facente parte dell’economia domestica.

Nel 2017 la soglia di povertà si collocava 2’259 franchi al mese per una persona sola e a 3’990 franchi al mese per un’economia domestica composta da due adulti e due bambini di meno di 14 anni.

In quell’anno, l’8,2% della popolazione era in situazione di povertà reddituale (vedi box a lato), si tratta di 670’000 persone. Nel 2016 erano 615’000, per una percentuale del 7,5%. 

Dal rapporto pubblicato il 4 luglio, emerge inoltre che anche il 4,3% delle persone occupate in Svizzera, ovvero 165’000 persone, viveva in condizioni di povertà.

Questo fenomeno, si legge, interessa maggiormente le persone che hanno lavorato solo una parte dell’anno, coloro che hanno lavorato prevalentemente a tempo parziale, gli indipendenti, le persone con un contratto di lavoro a tempo determinato e i lavoratori impiegati in piccole imprese. 

Rischio di povertà

Un altro dato emerso è quello che riguarda le persone “a rischio di povertà”. A livello europeo, il rischio di povertà è fissato per convenzione al 60% della mediana del reddito disponibile equivalente. Significa dunque disporre di redditi considerevolmente inferiori a quelli dell’insieme della popolazione, una situazione che provoca un rischio di esclusione sociale. Nel 2017, la soglia di rischio di povertà ammonta a 30’018 franchi all’anno per un’economia domestica composta da una persona sola. Il 15,0% della popolazione residente in Svizzera, ovvero quasi una persona su sette, è esposta al rischio di povertà, secondo l’Ust. 

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Deprivazione materiale

Un’altra variabile considerata dall’Ust è il tasso di deprivazione materiale. Questa misura prende in conto nove tipologie di spese differenti (dal riscaldamento all’affitto, passando per l’abbonamento telefonico). 

È considerato in una situazione di deprivazione materiale chi non riesce a far fronte ad almeno tre di questi elementi, mentre è in grave deprivazione materiale chi è impossibilitato a pagarne quattro su nove. 

Se si controlla la percentuale di popolazione che ha un’occupazione ma è in uno stato di grave deprivazione materiale si nota che la situazione in Svizzera è migliore rispetto alla maggior parte degli altri paesi europei. 

Grafico
Ufficio federale di statistica

Allarmante, secondo Caritas

In ogni caso, Caritas sottolinea come si stia verificando una “evoluzione allarmante” e mette in evidenza una nuova cifra ben più elevata del previsto. In questi quattro ultimi anni il 12,8% delle persone in Svizzera hanno vissuto in povertà almeno per un anno. In quest’ottica l’organizzazione assistenziale lancia un nuovo appello a Confederazione, Cantoni e Comuni in favore di un’azione determinata e di una politica vincolante ed efficace in materia di povertà.

Ciò è tanto più necessario dal momento che l’evoluzione constatata è in flagrante contraddizione con l’obiettivo che la Svizzera si è impegnata a raggiungere firmando l’Agenda mondiale 2030 per lo sviluppo sostenibile. Lo scopo è di ridurre della metà la povertà nel corso dei prossimi dieci anni: obiettivo principale di Berna e Caritas.

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Salvadanaio con croce svizzera.

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