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Care lettrici e cari lettori,

Oggi è stata una giornata particolarmente carica per la democrazia diretta svizzera. Il popolo era chiamato ad esprimersi alle urne su quattro temi di portata nazionale: un referendum e tre iniziative.

Il referendum riguardava un ampio pacchetto di leggi elaborato sull'arco di diversi anni dal Parlamento allo scopo di aumentare la produzione di elettricità a partire dal sole, dall'acqua e dal vento.

Due iniziative, lanciate rispettivamente dal Partito socialista e dal Centro, tentavano invece di proporre una soluzione a una delle principali preoccupazioni della popolazione elvetica, ovvero il costante aumento dei costi della sanità e la conseguente crescita dei premi dell'assicurazione malattia.

Infine, per la quarta volta, l'elettorato è stato chiamato a pronunciarsi su un tema collegato alla pandemia di coronavirus. Si trattava dell'iniziativa "Per la libertà e l'integrità fisica", nota anche come "Stop all'obbligo vaccinale".

Ecco qual è stato il responso delle urne:

Medico visita bambina
Le due iniziative sui costi della sanità non hanno convinto l’elettorato che propende per il “no” a entrambi gli oggetti. Keystone / Christian Beutler

Sia la proposta del Partito socialista sia quella del Centro sui costi della salute non hanno convinto l’elettorato svizzero.

L’iniziativa socialista proponeva di limitare i premi dell’assicurazione malattia a un massimo del 10% del reddito. Oltre questa percentuale, la Confederazione (per due terzi) e i Cantoni (per un terzo) avrebbero dovuto versare dei sussidi alle economie domestiche interessate.

La proposta del Centro chiedeva invece di collegare l’aumento dei premi all’andamento economico e di introdurre un freno ai costi sanitari che le autorità avrebbero dovuto attivare qualora i premi fossero cresciuti di più del 20% rispetto agli stipendi su un anno. Il testo non precisava tuttavia quali misure avrebbero dovuto essere implementate.

Il risultato dell’iniziativa socialista ha fatto emergere una spaccatura a livello nazionale. Il testo, respinto nella Svizzera tedesca, è stato approvato dai Cantoni della Svizzera francofona e in Ticino. In queste regioni, gli assicurati e le assicurate pagano i premi più alti e, in particolare nel cantone italofono, i salari sono inferiori alla media della Confederazione. Se la politica non troverà una risposta all’aumento vertiginoso dei costi sanitari, indica un’analisi di SWI swissinfo.ch, la questione potrebbe diventare una minaccia per la solidarietà nazionale.

pannelli solare su un tetto
L’energia solare fornisce al momento circa il 7% dell’elettricità prodotta in Svizzera. Keystone / Gaetan Bally

La cosiddetta “legge sull’elettricità” ha superato brillantemente la prova delle urne, per la delusione dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) e per le associazioni  per la difesa del paesaggio e della natura in Svizzera che avevano lanciato il referendum.

La Legge per un approvvigionamento elettrico sicuro è in realtà un insieme di leggi sviluppate sull’arco di diversi anni e approvato dal Parlamento federale nel 2023. Lo scopo è di diminuire l’uso di combustibili fossili in Svizzera e di ridurre la dipendenza energetica da altri Paesi, specialmente durante l’inverno.

Il passo più importante previsto è la costruzione di nuove centrali idroelettriche e l’ampliamento di alcuni impianti esistenti. Dovrebbe inoltre essere facilitata, tramite sussidi, la diffusione dei pannelli solari sugli edifici e su altre strutture. Infine, le procedure di autorizzazione per i progetti legati all’energia rinnovabile, incluso l’eolico, saranno semplificate, mentre presentare ricorso contro di essi diventerà più difficile in determinate zone.

Il popolo ha dovuto esprimersi su questa legge poiché la Fondazione Franz Weber e due altre due piccole associazioni per la difesa del paesaggio hanno raccolto le 50’000 firme necessarie per sottoporre il pacchetto di misure alle urne. Nonostante in Parlamento avesse votato a favore, anche l’UDC ha fatto campagna contro la riforma, adducendo che, oltre a rovinare il paesaggio, genererà meno elettricità di quanta ne servirebbe.

  • Le reazioni al risultato e più informazioni sulla produzione elettrica elvetica in questo contributo di Luigi Jorio.
  • Quali saranno le conseguenze della legge per il paesaggio alpino e la bolletta dell’elettricità? Leggete l’analisi di swissinfo.ch.
Siringhe
Nel giugno 2023, la popolazione ha approvato la proroga di alcune disposizioni della legge Covid-19 che scadranno alla fine del mese corrente. Keystone

Oggi, per la quarta volta, il popolo ha rinnovato la sua fiducia nel Governo nell’ambito della gestione della crisi del coronavirus, affossando in modo netto l’iniziativa “Per la libertà e l’integrità fisica”, chiamata anche “Stop all’obbligo vaccinale”.

Prima di questa domenica, l’elettorato elvetico era già stato chiamato tre volte ad esprimersi su temi che, in un modo o nell’altro, si opponevano alle restrizioni introdotte per lottare contro il Covid-19.

Lanciata nel corso della pandemia, l’iniziativa promossa dal Movimento svizzero per la libertà stipulava che “gli interventi nell’integrità fisica o psichica di una persona necessitano del suo consenso”. Il testo precisava anche che “la persona interessata non può essere punita né subire pregiudizi sociali o professionali per aver rifiutato di dare il suo consenso”. Anche se non scritto nero su bianco, nel mirino era la vaccinazione.

“Né la politica, né l’industria farmaceutica, né le organizzazioni internazionali devono decidere cosa finisce nel nostro corpo”, ha martellato durante la campagna il Movimento per la libertà. Tuttavia, i suoi argomenti non hanno colpito nel segno. “Già oggi nessuno può essere vaccinato senza il suo consenso”, ha sottolineato il Governo. Chi si opponeva al testo, inoltre, temeva cha avrebbe potuto avere ricadute negative in altri ambiti, ad esempio per le attività di polizia.

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