Gestione della pandemia, federalismo sotto la lente
Molti sono concordi nell'affermare che il sistema federalista elvetico ha creato qualche problema nella gestione della pandemia, specialmente quando dopo la prima ondata la responsabilità è stata trasferita integralmente ai cantoni. La Radiotelevisione svizzera ne ha discusso con un'esperta.
Questo contenuto è stato pubblicato il 26 gennaio 2021 - 21:03"Secondo me la pretesa dei Cantoni di volere partecipare al processo decisionale era giustificata. Ma che il Consiglio federale abbia poi detto: bene, se volete più responsabilità, allora potete averla tutta... non è stato giusto". Sono le parole di Eva Maria Besler, co-direttrice dell'Istituto per il Federalismo dell'Università di Friburgo e membro della Task Force Covid 19 della Confederazione.
È stato infatti difficile, e lo è tutt'ora, capire come coordinarsi e individuare chiaramente chi deve agire in quale situazione.
"Ci sarebbe voluto un comitato paritetico, un organo con il compito di valutare e capire come garantire il principio di sussidiarietà, quando è necessario che siano i singoli Cantoni a decidere nuove misure, quando invece è necessario che le misure vengano introdotte in tutta la Svizzera. Perché il virus non si ferma alle frontiere", ritiene Besler.
L'intervista completa nel servizio del Telegiornale:
tvsvizzera.it/Zz con RSI (TG del 26.01.2021)
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