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La Svizzera è “nettamente meno sicura” di pochi anni fa

nastro di polizia davanti a palazzo federale
Keystone-SDA

Il rapporto sulla sicurezza della Svizzera 2024 presentato dal Servizio delle attività informative (SIC) dipinge un'immagine poco rosea della situazione elvetica.

Viviamo in un periodo pericoloso e instabile. L’ambiente polarizzato con crisi simultanee e conflitti armati in Europa rende la Svizzera nettamente meno sicura rispetto a pochi anni fa.

È l’opinione che il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) esprime nel rapporto sulla sicurezza della Svizzera 2024, presentato martedì.

Lo scopo delle analisi del SIC è quello d’individuare e valutare tempestivamente le minacce e i cambiamenti rilevanti nel contesto strategico.

Fra i pericoli presenti sul territorio elvetico, il SIC cita la presenza dei servizi di intelligence russi, che hanno insediato in Svizzera antenne segrete, note come “residenture” e solitamente gestite all’interno delle rappresentanze diplomatiche, si legge in un comunicato che accompagna il rapporto.

Il tentativo di Mosca di aggirare le sanzioni occidentali attraverso società private in Paesi terzi rappresenta una sfida importante per i controlli svizzeri sulle esportazioni di beni a duplice impiego.

Nel 2024 assistiamo poi in Svizzera a un aumento del pericolo legato al terrorismo. Il rischio principale continua a provenire da singoli individui che s’ispirano al jihadismo, i cosiddetti lupi solitari. Gli interessi ebraici e israeliani restano quindi esposti, anche nella Confederazione.

Rimangono stabili, a un livello elevato, anche le minacce di estremismo violento di destra e di sinistra.

Il contesto internazionale

A creare timori è anche l’intricato contesto internazionale. La guerra di tra Russia e Ucraina si è trasformata in un conflitto di logoramento. Al momento per Stati Uniti ed Europa è diventato più difficile, a livello politico, fornire a Kiev il sostegno di cui ha bisogno. Il tempo sembra quindi giocare a favore di Mosca, si legge nel rapporto.

Oltre questo conflitto, un gruppo di “autocrazie eurasiatiche” – Cina, Russia, Corea del Nord e Iran – collabora sempre più spesso anche in ambito militare, con conseguenze su guerre e crisi regionali, fatto che preoccupa il SIC.

Il SIC cita inoltre, fra le situazioni preoccupanti, quella in Medio Oriente, con i conflitti sempre più intensi a Gaza e ora anche in Libano, dopo gli attacchi terroristici sferrati in Israele.

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