Accoltellamento di Berikon, “epilogo drammatico di un conflitto”
Un conflitto di cui forse nessun altro era a conoscenza.
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La tragedia avvenuta a Berikon (canton Argovia), dove domenica una 15enne è stata presumibilmente uccisa da una 14enne, rappresenta un caso unico in Svizzera, e si può ipotizzare che sia l'epilogo drammatico di una disputa che si protraeva da tempo.
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Secondo lo psichiatra forense Josef Sachs l’accoltellamento mortale della 15enne di Berikon da parte di una coetanea è stato probabilmente l’epilogo di un conflitto tra le due ragazze.
“Non sono a conoscenza di altri casi come questo a Berikon”, afferma l’esperto con un’esperienza pluridecennale in un’intervista pubblicata martedì dal portale Watson. “Succede invece spesso che gruppi di ragazze – o cosiddette bande – aggrediscano una singola coetanea. Il caso più recente è stato quello di Oensingen (canton Soletta), dove sei adolescenti hanno aggredito una 16enne. Anche ad Aarau, nell’autunno del 2023, una ragazza è stata picchiata”.
“Non conosco i retroscena del caso in questione, quindi posso solo dire ciò che vale in generale per la violenza tra giovani. I conflitti tra ragazze di solito riguardano le relazioni, ad esempio per quanto riguarda un ragazzo, un amico comune o una calunnia”. La propensione alla violenza tra le adolescenti è molto più bassa. “Questo vale in particolare per i reati violenti che provocano lesioni gravi. Il bullismo, la violenza psicologica o la violenza fisica minore come graffi, tirate di capelli o reati simili sono invece più comuni tra le ragazze”. Un aspetto importante è rappresentato dalle droghe e dall’alcol, poiché la propensione alla violenza si uniforma tra i sessi quando sono in gioco casi di malattie psichiche.
Secondo la polizia – ricorda il giornalista di Watson – nell’attacco di Berikon è stata usata un’arma da taglio ed è possibile che entrambe le giovani possedessero un coltello, dato che anche la presunta omicida è rimasta ferita: ma quando si parla di attacchi con coltelli non si tende a pensare più a giovani uomini? “È vero, i casi di ragazze aggredite con coltelli sono rari, ma negli ultimi anni sono aumentati tra entrambi i sessi”, risponde il professionista. “Quando una donna usa un coltello, di solito si tratta di casi di violenza domestica in cui quest’arma è già presente in casa. Fondamentalmente, però, va detto che i coltelli sono relativamente facili da ottenere e procurare, molto più facili e meno appariscenti delle armi da fuoco”.
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Sospettata una ragazza di 14 anni per l’omicidio di una 15enne
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Una 15enne è stata uccisa ieri a Berikon, nel canton Argovia. Sospettata è una ragazza di 14 anni, che si trova in ospedale. Stando alle prime informazioni, sia sul corpo della vittima che su quello della presunta colpevole sono state rinvenute ferite da taglio.
A suo avviso è da presumere che l’accoltellamento sia probabilmente solo il tragico culmine di un conflitto più lungo. “C’è da chiedersi come questo si sia manifestato e sviluppato e se le persone estranee se ne siano accorte. In effetti, questo caso sembra essere una sorta di duello tra le due ragazze, che si è concluso fatalmente per una di loro. L’aggressione con esito mortale è una delle forme più comuni di omicidio tra le giovani donne. Una cosa del genere non accade all’improvviso, ma ha sicuramente una storia che ancora non conosciamo”.
È possibile che nessuno a scuola o in famiglia abbia notato un tale conflitto tra le due ragazze? “È abbastanza plausibile, le ragazze sono più adattabili socialmente dei ragazzi. Lo dimostra il fatto che all’esterno appaiono del tutto normali, anche se dentro di sé sono alle prese con un conflitto o un peso. È possibile che le due protagoniste di questa storia non abbiano mostrato alcuna anomalia a scuola o a casa, anche se potrebbe esserci stato un grave conflitto nel tempo libero, quando erano sole”.
Sarà disposta una perizia psichiatrica per la presunta autrice del reato? “Sì, presumo che la giovane sarà sottoposta a una valutazione”, replica l’esperto. “Se necessario, verranno ordinate misure stazionarie o ambulatoriali: la decisione spetta al tribunale dei minori”, conclude l’intervistato.
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