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Sette ministri, non uno (né due) di più

Non piace a tutti i partiti la proposta di portare da 7 a 9 i membri del Consiglio federale; i sostenitori: governo più equilibrato; i contrari: costa troppo

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Non piace a tutti i partiti la proposta di aumentare da 7 a 9 i membri del Consiglio federale. Dalla procedura di consultazione, che si è conclusa venerdì, emerge che a favore sono soltanto socialisti, verdi e borghesi democratici. Gli altri partiti del centrodestra sono invece per il mantenimento della situazione attuale.

A chiedere l’incremento del numero dei ministri è, questa volta, un’iniziativa parlamentare depositata poco meno di due anni fa dalla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale.

Per i sostenitori, un Governo a nove favorirebbe una migliore rappresentanza delle differenti regioni e delle minoranze linguistiche. I verdi in particolare citano l’esempio del Ticino, da 15 anni assente dal governo federale.

Altra musica sulla sponda Ppd, Plr e Udc. Due consiglieri federali in più costerebbero troppo, affermano i liberali radicali. Sarebbe preferibile un aumento dei segretari di Stato, sostiene il Ppd, mentre l’Udc afferma che per quanto il carico di lavoro sia nettamente aumentato dal 1848, le moderne tecnologie facilitano il compito.

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