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Sessione primaverile delle Camere, si sceglie il futuro ministro della difesa

I due candidati alla successione della guida del Dipartimento federale della difesa.
I due candidati alla successione della guida del Dipartimento federale della difesa. Keystone-SDA

Ritorna di scena dal 3 al 21 marzo il Parlamento per la sessione primaverile. Il momento culminante è atteso per il 12 di marzo, quando l'Assemblea federale dovrà eleggere un nuovo consigliere federale al posto di Viola Amherd (Centro).

Che sarà un uomo a sostituire la ministra della difesa è certo: nessuna donna del Centro – il cui seggio non è contestato – si è fatta avanti, contrariamente al consigliere nazionale Markus Ritter (SG) e al consigliere di Stato di Zugo Martin Pfister. Senza sorprese, il gruppo parlamentare degli ex PPD li ha nominati quali candidati ufficiali. I gruppi alle Camere avranno la possibilità di sentirli il 4 e l’11 marzo.

Ritter in vantaggio, Pfister in agguato

Sebbene Ritter parta in vantaggio, sia perché membro del Parlamento da anni sia perché presidente dell’Unione svizzera dei contadini – la lobby degli agricoltori è tra le più influenti e trasversali sotto il “cupolone” – Pfister non è battuto in partenza: sta infatti guadagnando terreno grazie al suo profilo più urbano e alle sue competenze in materia di difesa: è infatti colonnello di milizia.

Un aspetto che potrebbe giocare a suo favore, visto che al neoeletto verrà probabilmente assegnato l'”indigesto” Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), al centro negli ultimi anni di problemi di ogni sorta (vedi il recente recente scandalo Ruag). Zugo, tra l’altro, non è più rappresentato nell’esecutivo federale dal 1982, mentre Ritter viene da San Gallo, come l’attuale presidente della Confederazione, Karin Keller-Sutter, ciò che potrebbe giocare a suo svantaggio.

Ma, forse più importante, con Ritter nelle stanza dei bottoni la lobby contadina potrebbe vantare un terzo simpatizzante in Governo assieme a Guy Parmelin e Albert Rösti, senza contare che anche i due ministri socialisti hanno un background agricolo. Una costellazione che potrebbe far storcere il naso a molti parlamentari.

Tassazione individuale e Credit Suisse

Anche se l’attenzione è comprensibilmente focalizzata sull’elezione del prossimo ministro, l’incipiente sessione – assai carica di argomenti – riserverà senz’altro dibattiti intensi su alcuni dossier delicati. Fra questi figura l’introduzione dell’imposizione individuale per le coppie sposate (l’idea è di finirla con la discriminazione fiscale degli sposati rispetto ai concubini, che pagano di meno, denunciata dal Tribunale federale quarant’anni fa). Il dossier verrà affrontato dal Consiglio degli Stati, dopo un primo passaggio al Nazionale lo scorso settembre.

Allora, il controprogetto del Governo all’iniziativa popolare delle donne PLR (Iniziativa per imposte eque) era stato approvato con 98 voti a 93 (contrari UDC e Centro, che hanno parlato di un mostro burocratico: stimano in 1,8 milioni le dichiarazioni d’imposta supplementari visto che ciascun coniuge dovrà compilare la propria dichiarazione fiscale).

Nell’ambito dell’imposta federale diretta, la deduzione per i figli verrebbe aumentata dagli attuali 6’700 a 12’000 franchi e sarà ripartita in parti uguali tra i genitori. A livello di casse pubbliche, il passaggio al nuovo sistema comporterà minori entrate per la Confederazione pari a circa a 1 miliardo di franchi, 800 milioni dei quali a carico della Confederazione e 200 milioni dei Cantoni. Visto il risultato risicato al Nazionale, l’intero esercizio potrebbe fallire.

Le Camere federali affronteranno anche le conseguenze del tracollo di Credit Suisse. I due rami del Parlamento si chineranno sul rapporto della Commissione parlamentare d’inchiesta, presentato lo scorso dicembre, esaminando tutta una serie di proposte riguardanti le banche, che vanno dal rafforzamento del ruolo di vigilanza della FINMA a un inasprimento della politica dei bonus.

Franchigia minima e obbligo di contrarre

In Parlamento si parlerà anche di sanità, con diverse proposte allo studio – come le reti di cura – per limitare l’aumento dei costi della salute, e quindi dei premi. Il Nazionale dovrà anche trattare una mozione della “senatrice” sangallese Esther Friedli (Unione democratica di centro – UDC, destra conservatrice), già accolta dagli Stati, che mira ad innalzare la franchigia minima attualmente fissata a 300 franchi.

La commissione competente è d’accordo, come è anche favorevole ad allentare l’obbligo di contrarre – obbligo per le casse malattia di rimborsare le prestazioni di tutti i soggetti riconosciuti – nel settore ambulatoriale e in quello stazionario, a condizione che sia garantita l’assistenza sanitaria e siano adempiuti i requisiti di qualità ed economicità (si tratta della mozione del “senatore” Peter Hegglin – Centro – già adottata dal Consiglio degli Stati).

Fra i temi sanitari figura anche al Nazionale il fondo per le vittime dell’amianto e una maggiore partecipazione dei Cantoni nelle procedure per l’approvazione dei premi malattia. Stando a quest’ultimo progetto, i Cantoni, al momento dell’approvazione dei premi, dovranno di nuovo poter prendere posizione sui premi previsti per il loro territorio. Inoltre quelli incassati in eccesso, che sono stati interamente coperti dalla riduzione dei premi o dalle prestazioni complementari, dovranno essere restituiti ai Cantoni invece che agli assicurati.

Clima e servizio civico

Nel corso della sessione, il Consiglio nazionale dovrebbe respingere l’iniziativa di Gioventù socialista che mira a introdurre un’imposta del 50% sulle successioni e sulle donazioni che superano i 50 milioni di franchi per finanziare misure a favore del clima. La competente commissione è contraria, così come il Consiglio federale, che teme un esodo di buoni contribuenti. Secondo il Governo, la Svizzera fa già abbastanza per protegger l’ambiente.

Nessuna chance nemmeno per l’iniziativa popolare “Per una Svizzera che si impegna (Iniziativa Servizio civico)”. Questa proposta vuole fare in modo che le persone di cittadinanza svizzera possano prestare servizio a beneficio della collettività e dell’ambiente sotto forma di servizio militare o di un altro servizio di milizia equivalente.

Secondo la commissione preparatoria, il testo va respinto poiché, anche in futuro, lo scopo fondamentale dell’obbligo di prestare servizio deve rimanere quello di garantire l’apporto di personale all’esercito e alla protezione civile e non quello di imporre ai cittadini l’adempimento di compiti a favore della collettività e dell’ambiente.

Asilo e Ucraina

L’asilo e la migrazione saranno ancora una volta al centro dei dibattiti in entrambe le Camere, con una sessione speciale chiesta e ottenuta dall’UDC che chiede ancora una volta un giro di vite sul ricongiungimento familiare, sui richiedenti asilo criminali e sui controlli alle frontiere.

Il Consiglio nazionale dovrà votare nuovamente su tre mozioni simili del Centro, dei Verdi liberali e del Partito socialista che chiedono fondi aggiuntivi per gli aiuti umanitari destinati all’Ucraina, sotto forma di spese straordinarie. Le mozioni sono state respinte in commissione.

Varie

Le Camere dovrebbero ancora discutere tutta una serie di leggi e interventi che vanno dalla sospensione immediata dei fondi destinati all’UNRWA alla regolamentazione dei lupi, dall’iniziativa popolare sul denaro contante, all’accordo di libero scambio con l’India.

In agenda anche l’aiuto indiretto alla stampa, l’introduzione della tredicesima pensione AVS (ma non del suo finanziamento), le divergenze riguardanti la Legge sul tabacco, il reato di stalking e la proroga sugli OGM in agricoltura.

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