Sempre più segnalazioni di chiamate fraudolente in Svizzera
"Non esitate, appendete", recita lo slogan della campagna antitruffe.
Keystone-SDA
In Svizzera, ci sono sempre più ciberincidenti: nel 2024 l'Ufficio federale della cibersicurezza (UFCS) ha avuto a che fare con circa 63'000 casi, rispetto ai 50'000 dell'anno precedente.
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Keystone-ATS
L’incremento è quasi esclusivamente dovuto al fenomeno delle chiamate minatorie a nome di presunte autorità, indica l’UFC sul suo sito web, precisando che queste sono più che triplicate passando da 7193 a 22’000 nel giro di 12 mesi.
Nel 2024 è aumentato anche il numero di canali utilizzati dai criminali informatici. Oltre alle telefonate, inviano anche e-mail, messaggi di testo o lettere, e incollano fisicamente persino codici QR falsi su quelli veri, scrive l’UFCS.
Per quanto riguarda le segnalazioni, circa il 90% proviene da privati e il 10% da aziende, associazioni e autorità. Tra i reati di frode più frequentemente notificati dalle imprese, l’UFCS ha registrato un sensibile incremento della cosiddetta “frode del Ceo” (716 notifiche nel 2023 contro 487 nel 2022). Con essa si identificano per esempio quelle truffe effettuate tramite una mail inviata con un mittente contraffatto del capo dell’azienda al dipartimento delle finanze nella quale si chiede di effettuare un pagamento urgente, il quale va poi ai truffatori. In leggero calo sono invece le segnalazioni di incidenti ransomware – ossia attacchi che bloccano l’accesso ai dati di un dispositivo, chiedendo un riscatto per sbloccarli – scese da 109 a 92 nel giro di un anno.
Maggior numero di e-mail di phishing
Sempre l’anno scorso all’UFCS sono state segnalate un maggior numero di e-mail di phishing (acquisizione illegale di dati personali attraverso falsi siti web, e-mail o messaggini): 2500 in più rispetto al 2023 superando complessivamente i 12’000 casi. Ci sono state anche molte false notifiche relative a pacchi postali o tentativi di phishing a nome di Swisspass.
Recentemente – si legge poi nella nota – si è registrato un aumento dei truffatori che incollano codici QR sui parchimetri che portano a pagine di phishing ben fatte e quasi indistinguibili dall’originale. I malintenzionati sfruttano il fatto che molte persone sono sotto pressione quando parcheggiano e prestano quindi meno attenzione, sottolinea l’UFCS.
Codici QR sono stati utilizzati anche per diffondere malware: in una presunta lettera di MeteoSvizzera ai destinatari si chiedeva di scansionare un codice QR per scaricare una nuova “app di allerta meteo”, ma in realtà a essere scaricato sullo smartphone era un malware.
Sempre più truffe con concorsi
Lo scorso anno l’UFCS ha osservato inoltre un forte aumento dei concorsi fraudolenti. Le segnalazioni in questo ambito sono triplicate passando da 1025 a 3400. In questo caso le potenziali vittime sono indotte a credere di aver vinto un concorso a premi rispondendo ad alcune domande molto semplici.
Per ricevere il presunto premio, vengono reindirizzate a una pagina in cui devono inserire dati personali come i dettagli della carta di credito, il nome, l’indirizzo e-mail o il numero di cellulare. Nascosto nei termini e nelle condizioni, scritto a caratteri minuscoli sul sito web o addirittura al di fuori dell’area visibile del sito, viene indicato che si sta sottoscrivendo un abbonamento pluriennale. L’importo viene immediatamente addebitato sulla carta di credito.
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