Direttore dell’AIEA: il nucleare in Svizzera ha un “ottimo futuro”
Il capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, ha previsto un "ottimo futuro" per l'energia nucleare in Svizzera.
In un’intervista al quotidiano romando Le Temps a margine del Forum economico mondiale (WEF) di Davos, il direttore dell’AIEA Rafael Grossi ha dichiarato di non prevedere una fine immediata dell’energia nucleare in Svizzera. “Credo che continuerete a sfruttare le vostre centrali per diversi anni”. “Il parco nucleare svizzero è impeccabile, con un livello di sicurezza da record”, ha detto il dirigente argentino al giornale romando in edicola venerdì.
Visto che, però, in Svizzera la costruzione di nuovi impianti è vietata, bisognerà prolungare la durata di vita dei reattori esistenti se si vorrà ancora utilizzare questa fonte energetica: “Si tratta di uno dei modi più efficaci per continuare a trarre vantaggi dal nucleare”, ha affermato Grossi.
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Dopo anni di disinteresse – la Germania ha abbandonato il nucleare l’anno scorso – l’atomo è tornato chiaramente a essere visto come una soluzione per il futuro, ha fatto notare il sudamericano. La Francia, ad esempio, sta pensando di costruire otto nuove centrali entro il 2050. “A dicembre i Paesi partecipanti alla COP28 hanno riconosciuto che il nucleare fa parte delle opzioni per combattere la crisi climatica e hanno raccomandato un’accelerazione del suo impiego”. Senza di esso, una transizione energetica è “assolutamente impossibile”, ha riassunto il capo dell’organo con sede a Vienna.
Grossi chiede quindi un “ritorno al realismo”, ignorando le critiche soprattutto sulla questione delle scorie. “In 70 anni non abbiamo mai riscontrato il minimo problema con i rifiuti”, ha sottolineato, precisando che “servono semplicemente siti di stoccaggio a lungo termine”.
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