Sconsigliate donazioni a Protezione svizzera degli animali
Attiva da 160 anni, la Protezione svizzera degli animali è da diverso tempo sotto la luce dei riflettori, non per i suoi rifugi, bensì per un management non proprio trasparente.
Keystone / Dominic Favre
L'ente di certificazione per le organizzazioni senza scopo di lucro (Zewo) dissuade dal fare donazioni alla Protezione svizzera degli animali (PSA), con sede a Basilea. La PSA è criticata per la mancanza di trasparenza e gli elevati rimborsi spese dei membri della direzione.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
La PSA non dispone di un sistema di controllo interno delle fatture o di processi di approvazione nel settore immobiliare, ha dichiarato mercoledì la direttrice di Zewo Martina Ziegerer ai giornali del gruppo CH-Media.
La responsabile dell’ente di certificazione critica inoltre i rimborsi spese per i membri del comitato direttivo della PSA e l’accumulo di potere da parte della presidente Nicole Ruch.
La PSA è da due anni al centro di lotte di potere e accuse di nepotismo. Stando agli articoli di stampa, lo scorso settembre, il comitato direttivo dell’organizzazione ha sospeso la consigliera nazionale del Partito socialista Martina Munz e l’ingegnere agronomo del Politecnico di Zurigo Michel Roux, rimproverando loro di aver ripetutamente violato i principi di lealtà e collegialità.
“C’è troppa poca trasparenza. Le accuse mosse dai media sono una massiccia violazione degli standard di Zewo”, ha dichiarato oggi Ziegerer.
Interpellata dall’agenzia Keystone-ATS, la PSA ha indicato di aver preso atto delle critiche, ma di non capirle. Sotto la nuova presidenza, l’organizzazione è in fase di riforma. A partire dal 2024 saranno introdotti conti annuali moderni e dettagliati, un processo di budgeting e un sistema di controllo interno.
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