Sessismo, il Cern taglia i ponti con uno scienziato italiano
![Accelleratore di particelle](https://www.swissinfo.ch/content/wp-content/uploads/sites/13/2019/03/41c45d044e260088c6790fd1f58f89ec-307934059-data.jpg)
Il Cern di Ginevra ha annunciato l'interruzione ogni rapporto di lavoro con uno scienziato italiano che in settembre aveva affermato che la fisica è una faccenda da uomini e che le donne riescono ad ottenere delle posizioni in questo campo solo in nome della parità di genere.
“Teoria delle alte energie e genere”. Così s’intitolava l’atelier organizzato in settembre dall’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, il Cern di Ginevra. L’intervento di Alessandro Sturmia, professore all’Università di Pisa e ricercatore al Cern, ha creato non poche polemiche.
Nella sua presentazione illustrata con grafici e tabelle, il professore avrebbe lasciato intendere che gli uomini sono discriminati nel settore della fisica.
Ha spiegato come il ruolo sempre più grande delle donne in questo ambito non è legato alle loro qualifiche, ma alla crescita del dibattito sulla parità di genere. “La fisica è stata inventata e costruita dagli uomini, non si entra su invito”, si leggeva su una delle schede proiettate.
Dopo la presentazione il professore è stato aspramente criticato sulle reti sociali e il Cern aveva sospeso la collaborazione con lui. Giovedì è arrivata la decisione definitiva, “al termine di un ‘inchiesta interna”, si legge in un comunicato, nel quale viene anche sottolineato come l’università di Pisa in gennaio ha pubblicamente ammonito Sturmia.
![Fabiola Gianotti](https://www.swissinfo.ch/content/wp-content/uploads/sites/13/2019/03/a7b8f2fd2fc5391874af426fd0a9e8d8-307937905-data.jpg)
![In conformità con gli standard di JTI](https://www.tvsvizzera.it/tvs/wp-content/themes/swissinfo-theme/assets/jti-certification.png)
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.