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Scandalo Autopostale, condannati sette ex dipendenti

Due autopostali su una strada di campagna nel Canton Lucerna.
Due autopostali su una strada di campagna nel Canton Lucerna. KEYSTONE/© KEYSTONE / URS FLUEELER

Solo pene pecuniarie agli ex collaboratori implicati nella truffa sui finanziamenti pubblici destinati al servizio di trasporto della Posta.

L’Ufficio federale di polizia (Fedpol) ha inflitto sanzioni nei confronti di sette ex dipendenti di AutoPostale, divisione della Posta Svizzera attiva nel trasporto pubblico su strada, per la vicenda delle sovvenzioni indebitamente percepite dall’azienda.

Cinque indagati sono stati riconosciuti colpevoli di truffa in materia di prestazioni e due di omesso impedimento della stessa.

Nessuna condanna detentiva

Secondo la valutazione effettuata da Fedpol non sussistono però i presupposti per pronunciare pene detentive a carico dei condannati. Per loro sono quindi previste pene pecuniarie sospese comprese tra 56’000 e 420’000 franchi e multe senza la condizionale tra 12’000 e 60’000 franchi.

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Gli interessati possono fare opposizione contro i decreti penali, emessi al termine dell’istruttoria. Le eventuali opposizioni saranno comunque esaminate e giudicate dalla stessa Fedpol, corte competente per questo tipo di procedimenti, che provvederà in seguito a emanare una decisione penale amministrativa o una decisione di abbandono.

Direzione completamente rinnovata

Il caso “AutoPostale” era emerso nell’autunno del 2017, quando l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) aveva scoperto che dal 2007 l’azienda di trasporti pubblici su strada aveva commesso frodi percependo sovvenzioni più elevate del dovuto.

Nel 2018 e nel 2019, la Posta Svizzera aveva rimborsato alla Confederazione, ai Cantoni e ai Comuni un importo di 205,3 milioni di franchi.

A seguito della vicenda, il consiglio di amministrazione della Posta aveva liberato dalle sue funzioni l’intera direzione di AutoPostale. La direttrice generale della Posta, Susanne Ruoff si era dimessa nel giugno 2018.

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