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Ministro ginevrino cacciato dal partito

Primo piano di Pierre Maudet
Il consigliere di Stato ginevrino Pierre Maudet è finito nella bufera per un controverso viaggio nel 2015 ad Abu Dhabi. © Keystone / Martial Trezzini

Il Comitato direttivo della Partito liberale radicale di Ginevra ha deciso lunedì mattina di escludere dal partito il consigliere di Stato Pierre Maudet. Ventidue voti sono stati espressi a favore dell'esclusione, un membro del direttivo si è astenuto ed un altro ha votato contro.

La decisione è stata presa dopo un’ora e mezza di discussioni, come spiegato dal presidente Bertrand Reich che ha parlato di una scelta “chiara e pesante”, fatta in linea con i valori del partito.

Maudet, che non ha partecipato alla riunione di questa mattina ritenendolo “un processo politico”, ha la possibilità di opporsi a questa esclusione facendo appello all’assemblea generale del partito. Ha trenta giorni di tempo per farlo.

La pressione attorno al politico ginevrino è aumentata la settimana scorsa, dopo che l’ufficio del procuratore ha deciso di portare avanti le accuse a suo carico. La principale accusa contro il consigliere di Stato è quella di accettazione di vantaggi, in relazione a un controverso viaggio del 2015 ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. Maudet aveva inizialmente mentito sulla trasferta, nascondendo il fatto che volo in business class e alloggio fossero stati pagati da uno sceicco locale –  l’emiro Mohamed bin Zayed Al-Nahyan – principe ereditario membro della casa regnante.

La procura è invece sul punto di abbandonare la parte dell’inchiesta sul finanziamento delle attività politiche.

E pensare che nel settembre 2017 Pierre Maudet – enfant prodige della politica elvetica – ha rischiato di essere eletto nel governo federale. Al suo posto fu eletto il ticinese Ignazio Cassis.

Ecco il commento del nostro corrispondente da Ginevra:

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tvsvizzera.it/fra con RSI

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