Quando la votazione è “troppo complicata”
Non è raro che gli svizzeri siano chiamati alle urne per decidere riguardo a temi alquanto complicati. Ogni tanto questa complessità influenza il risultato. Secondo un’analisi pubblicata giovedì, è successo proprio questo durante la recente votazione sulla riforma delle imprese, respinta dalla popolazione lo scorso 12 febbraio.
Non è stata la “rivolta della classe media”, evocata da più parti. Secondo l’analisi VOTO, che ha interpellato 1’512 persone nelle settimane successive allo scrutinio, a giocare contro alla Riforma III delle imprese, sarebbe stata la sua complessità: tre quarti degli intervistati hanno ammesso di aver avuto difficoltà a comprendere l’oggetto in votazione.
Di conseguenza sono state determinanti le raccomandazioni di voto, e in molti citano la presa di posizione contro la riforma dell’ex ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf.
Altri sviluppi
Quell’opuscolo strumento della democrazia diretta
A questo si aggiunge la sfiducia nel mondo economico e nelle stime sulle perdite fiscali fatte dal Governo, che hanno spinto molti cittadini a dire no alla riforma che avrebbe dovuto porre fine ai privilegi fiscali concessi alle multinazionali.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.