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Più chiarezza sullo scioglimento dei ghiacciai

Persona davanti a ghiacciaio
Il ghiacciaio dell'Aletsch, il più grande delle Alpi, si ritira a un ritmo di 5 metri all'anno nella sua parte più bassa. Keystone / Anthony Anex

È risaputo che i ghiacciai alpini sono tra gli indicatori più visibili e sensibili del riscaldamento climatico. Un nuovo studio permette di osservare in modo più generale cosa sta succedendo.

Tra il 2000 e il 2014 i ghiacciai alpini hanno perso il 17% del proprio volume, più di 22 miliardi di metri cubi. Le Alpi svizzere sono particolarmente colpite.

È quanto emerge da uno studio dell’Università di Erlangen-Norimberga pubblicato dalla rivista scientifica  “Nature Communication”Collegamento esterno. Per la prima volta, gli scienziati hanno esaminato le Alpi nel loro insieme invece che concentrarsi solamente sui singoli ghiacciai. Per farlo hanno usato i dati di radar satellitari per creare modelli tridimensionali della superficie terrestre combinandole poi con fotografie satellitari.

Questo ha permesso di misurare area e altezza dei ghiacciai. “Il vantaggio è che si può osservare il volume di un ghiacciaio nel suo intero”, spiega Christian Sommer, del dipartimento di geografia.

La più grande perdita di ghiaccio è stata registrata nelle Alpi svizzere. “Vi si trovano i ghiacciai più estesi, ma anche il più grande tasso di scioglimento”, aggiunge Sommer. Per esempio, la superficie del più grande ghiacciaio delle Alpi, quello dell’Aletsch, in Vallese, si sta ritirando di più di cinque metri all’anno nella sua parte più bassa.

Lo scioglimento sembra però non verificarsi ancora nelle parti più alte delle Alpi centrali. Quelle periferiche, invece, lo subiscono pesantemente anche ad alta quota. In tutta probabilità, saranno queste zone ad essere le prime senza ghiaccio in futuro.

Secondo Sommer, i dati emersi durante lo studio permetteranno di valutare lo sviluppo dei quasi 4’000 ghiacciai alpini e di fare previsioni, ad esempio, sulla quantità d’acqua di scioglimento durante i mesi estivi. Dati importanti per la fornitura idrica e la produzione di energia.

L’impatto dello scioglimento, conclude il ricercatore, va ben oltre la regione alpina perché influenza l’equilibrio di molti importanti sistemi fluviali d’Europa.

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tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 25.06.2020)

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