Stretta sulle armi tra norme UE e tradizioni
Le norme sul possesso e la vendita di armi semiautomatiche saranno inasprite in Svizzera. Mercoledì sono state eliminate le ultime due divergenze tra i due rami del Parlamento in merito alla modifica della Legge sulle armi.
Nell’ambito degli Schengen/DublinoCollegamento esterno, la Svizzera era stata chiamata ad applicare la nuova direttiva UE sulle armiCollegamento esterno. Proposta dalla Commissione nel novembre 2015, pochi giorni dopo la seconda strage di Parigi, era stata approvata dall’Europarlamento nel 2017.
La Confederazione ha però ottenuto da Bruxelles una deroga: riguarda l’arma personale che ogni soldato continuerà ad avere il diritto di portare a casa, nonché gli appassionati di tiro sportivo, per i quali cambierà poco.
Non è escluso il referendum
Ora che il Consiglio degli Stati ha eliminato le ultime divergenzeCollegamento esterno col Consiglio nazionale, il dossier è pronto per essere approvato in votazione finale. Secondo la maggioranza del Parlamento, la partecipazione allo spazio Schengen è troppo importante per essere messa in pericolo.
Non è escluso però che, sul tema, sarà chiamato a esprimersi anche il popolo: la direttiva Ue è stata combattutaCollegamento esterno dall’inizio dall’UDC (destra conservatrice), che ritiene le restrizioni una minaccia alla tradizione elvetica del tiro.
Caricatori e marcatura
Il Parlamento ha deciso che solo chi è autorizzato ad acquistare un’arma può procurarsi anche un caricatore di grande capacità. Finora, erano in vendita libera. Gli armaioli non saranno però obbligati a redigere un inventario dei caricatori, così che non si aumenti il carico amministrativo per i commercianti.
Quanto alla marcatura, si è stabilito che la culatta, l’alloggiamento della stessa e la canna dovranno essere contrassegnate (e non solo una parte essenziale di un’arma).
Militari, collezionisti, cacciatori
In base al progetto del Consiglio federaleCollegamento esterno (governo), adottato definitivamente mercoledì dal Consiglio degli Stati (camera alta), chi è stato prosciolto dall’obbligo di prestare servizio militare può tenere l’arma dell’esercito col relativo caricatore da 20 cartucce, e continuare a utilizzarla per il tiro sportivo.
Quanto alle armi non cedute dall’esercito e non iscritte ancora in un registro, i Cantoni avranno tre anni di tempo affinché gli attuali detentori di armi semiautomatiche si facciano confermare il legittimo possesso presso gli uffici preposti.
I collezionisti e i musei potranno acquisire armi a condizione di aver adottato tutte le misure necessarie per custodirle in sicurezza e di tenere un elenco di quelle che necessitano di un’autorizzazione.
La nuova disposizione non si applica ai cacciatori, poiché per praticare la loro attività non si servono di armi semiautomatiche.
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