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Ma dove vanno i pensionati?

Coppia di anziani al parco, di spalle
Sempre più pensionati si lasciano il passato alle spalle... Keystone

Andare in pensione e trasferirsi in un altro paese. Una scelta fatta da sempre più persone in Europa. Attualmente il Portogallo, grazie ad agevolazioni fiscali, sta attirando sempre più pensionati da altri paesi, una manna per le casse dello Stato. In Svizzera, come d'altronde in Italia, la situazione è un po' diversa e il trasferimento di capitali all'estero crea molto dibattito. Ma quanti sono, dove sono e quanto ricevono i beneficiari dell'AVS elvetica?  

Si calcola che solo grazie ai 50’000 pensionati trasferitisi a Lisbona, entrino ogni anno nelle casse pubbliche circa 2 miliardi di euro. I pensionati, insomma, non sono più visti come un peso, anzi. 

Attirare i pensionati

Sia in Italia che in Svizzera il tema delle pensioni versate ai residenti di paesi terzi è un tema che sta facendo molto discutere.

Il presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), Tito Boeri, ha recentemente sottolineato che “non c’è nulla di male” a trasferirsi all’estero, conseguenza naturale della globalizzazione. Il problema è che, mentre altri Stati hanno messo a punto bonus per attrarre gli over 60, l’Italia non fa lo stesso. Sarebbe quindi “utile”, suggerisce Boeri, “rendere il paese appetibile”. Un recente emendamento che proponeva un’aliquota agevolata sui redditi da pensione erogati da un paese terzo è stato però bocciato.

Attualmente, ha aggiunto il numero uno dell’INPS, si pagano ai residenti all’estero oltre ai trattamenti basati sui contributi anche prestazioni assistenziali, come le quattordicesime, che invece “sono tipicamente erogate dal paese” in cui si vive. “Un’anomalia che ci porta ad alleggerire i conti di altri Stati”.

Trasferimento di capitali all’estero

Chi ha lavorato in Svizzera riceve una rendita dall’Assicurazione Vecchiaia e Superstiti (AVS), ma i pensionati residenti all’estero non ricevono le prestazioni complementari Collegamento esternopreviste per i residenti nella Confederazione. Il trasferimento di capitali provoca comunque delle critiche, in particolare dalla destra, che non vede di buon occhio la riforma della previdenza sulla quale il popolo dovrà esprimersi il prossimo 24 settembre. 

La riforma del sistema pensionistico svizzero prevede l’aumento dell’età di pensionamento per le donne da 64 a 65 anni. In base al progetto accettato dal parlamento, verrà introdotto un supplemento di 70 franchi al mese sulle nuove rendite AVS. Per finanziare questa misura, le deduzioni salariali per l’AVS aumenteranno dello 0,3%. La riforma prevede anche che il tasso di conversione, che serve a calcolare le rendite del secondo pilastro, passi dal 6,8% al 6%. L’AVS sarà inoltre sostenuta da un incremento dell’IVA.

“Queste persone non generano alcun valore in Svizzera. Non pagano le imposte e non consumano nulla qui”, aveva detto in un’intervista la presidente del partito liberale radicale (PLR) Petra Gössi. Dichiarazioni che hanno suscitato le critiche degli svizzeri all’estero e che la stessa Gössi, in un’intervista a swissinfo.ch, ha voluto rimettere in prospettiva.

Thomas de Courten dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) ha recentemente deplorato il fatto che sempre più pensionati vadano a “fare la bella vita all’estero”.

“Sono polemiche pietose”, secondo il consigliere nazionale Jean Cristophe Schwaab (Partito socialista) che difende l’universalità dell’AVS. 

In gioco vi sono parecchi soldi. Il numero di beneficiari dell’AVS che vivono all’estero è infatti in aumento: oggi rappresentano il 32,3% del totale e incassano il 13% delle rendite versate. Entro il 2030, l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali – citato dal Blick Collegamento esterno– prevede che quest’ultima percentuale salirà di circa 2 punti.

Quanti, dove e quanto?

Secondo le cifre dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, il paese dove risiedono più persone che percepiscono una rendita AVS è l’Italia, con 244’260 beneficiari. Poco meno di 10’000 però hanno la nazionalità svizzera. Questi ultimi ricevono dall’AVS in media ogni mese 1’300 franchi. 

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La maggior parte sono cittadini italiani che hanno lavorato nella Confederazione. La loro rendita AVS è in media di 540 franchi. La differenza con gli svizzeri è dovuta alla durata del periodo di contribuzione.

In totale ogni anno l’AVS svizzera versa in Italia quasi 1,6 miliardi di franchi. Comparativamente, l’INPS versa ogni mese una media di 187,95 euro a 48’381 persone residenti in Svizzera, per un totale di poco meno di 110 milioni di euro l’anno.  La Confederazione è il secondo paese dopo la Germania per numero di beneficiari della pensione italiana.

La più grande comunità svizzera all’estero si trova in Francia, non è dunque una sorpresa vedere che  dei quasi 90’000 beneficiari dell’AVS che vi risiedono, quasi un terzo (25’000) abbia la nazionalità elvetica. Questi ultimi, come in Italia, ricevono circa 1’300 franchi al mese. Chi non ha un passaporto rossocrociato, invece, ne riceve in media 738. Annualmente circa 960 milioni di franchi arrivano in questo modo in Francia.

La Germania è il paese, dopo l’Italia, dove viene versato il maggior numero di pensioni, a circa 126’000 persone. Qui però le rendite sono inferiori. 1’046 franchi al mese per ognuno dei 12’000 svizzeri e 283 franchi per gli altri 114’000. In Germania annualmente arrivano 560 milioni. 

Sono invece 771 i milioni di franchi che vanno verso la Spagna, dove 7’000 pensionati svizzeri percepiscono 1’500 franchi al mese, e i 110’000 pensionati non elvetici 486 franchi.  


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