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Il ministro italiano Fraccaro in Svizzera “a caccia” di democrazia diretta

La democrazia diretta svizzera, o parte di essa, può essere esportata in Italia? È anche per trovare la risposta a questa domanda che il ministro per i rapporti con il parlamento e la democrazia diretta italiano, Riccardo Fraccaro, si è recato per una visita di due giorni nella Confederazione.

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“In Svizzera la democrazia diretta è una realtà consolidata che garantisce alle istituzioni la possibilità di funzionare in modo efficiente e ai cittadini di esercitare in modo pieno la sovranità”, ha dichiarato Riccardo Fraccaro, in visita a Berna. 

Il ministro italiano esponente del Movimento 5 Stelle ha incontrato la presidente della Camera bassa del parlamento elvetico, Marina Carobbio (che in maggio sarà in visita ufficiale a Roma), e il cancelliere della Confederazione Walter Thurnherr. Lunedì in serata ha avuto un colloquio con il segretario di Stato Roberto Balzaretti. Ha anche visitato l’Università di Friburgo e il Centro per la democrazia di AarauCollegamento esterno.

Le discussioni hanno riguardato in particolare il tema dello svolgimento delle votazioni, alla luce della riforma sul referendum propositivo in Italia che corrisponde a quella che in Svizzera è denominata iniziativa popolareCollegamento esterno, uno dei pilastri della democrazia diretta del paese. 


Ogni cittadino in Svizzera ha il diritto di lanciare un’iniziativa popolare. Un esempio particolarmente interessante e recente è quello dell’iniziativa denominata “Per la dignità degli animali da reddito agricoli (Iniziativa per vacche con le corna)” che ha avuto origine da una singola persona, il contadino del Giura bernese Armin Capaul. 

La sua proposta di fornire incentivi ai contadini che non praticano la decornazione è stata bocciata dal popolo il 25 novembre, ma il fatto che l’idea di un semplice cittadino sia riuscita a far discutere e votare un’intera nazione è stato definito come “un miracolo della democrazia di base”. 

“Abbiamo potuto appurare quanto il sistema della rappresentanza può e deve integrarsi con quello della partecipazione attiva al processo di formazione delle decisioni pubbliche”, ha sottolineato ancora Fraccaro. 

“Questa visita dà una nuova spinta alle nostre riforme e rinvigorisce ancor di più la nostra volontà di rafforzare la democrazia diretta in Italia, per riconoscere al popolo la propria qualifica di organo politico”.

Gli svizzeri sono chiamati quattro volte l’anno a esprimere la loro opinione su temi più disparati, spesso anche complicati. Dire dunque che il popolo in Svizzera è un importante organo politico è corretto. Ma, nonostante disponga di potenti strumenti (referendum e iniziative popolari), affermare che abbia “la piena sovranità” è forse un po’ esagerato. 

Sono infatti diverse le strategie di governo, parlamento e tribunali per aggirare la volontà popolare qualora il responso delle urne non garbi, come spiegato in questo articolo.


La democrazia diretta svizzera “dà spazio alle minoranze”

Ma quanto è “esportabile” la democrazia diretta svizzera? Quanto sarebbe benefica per altri Stati? La Radiotelevisione svizzera l’ha chiesto al politologo Nenad Stojanovic. 

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