“UBS ha pagato troppo poco Credit Suisse”
 
Il rapporto della Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) su Credit Suisse (CS) conferma che UBS ha pagato un prezzo troppo basso per rilevare l'istituto concorrente.
Ne è convinta l’Associazione svizzera di protezione degli investitori (Schweizerischer Anlegerschutzverein, SASV), che in un comunicato ha annunciato di aver inoltrato venerdì scorso il documento presso il tribunale del commercio di Zurigo, quale nuova prova nell’ambito della vertenza.
Secondo l’organismo – che rappresenta oltre 2’000 ex azionisti di CS – i risultati emersi dalla CPI confermerebbero le argomentazioni avanzate nella causa, che parla di un prezzo di acquisizione di 3 miliardi di franchi in primo luogo fissato arbitrariamente e, in secondo luogo, decisamente troppo esiguo.
Il Consiglio federale avrebbe inoltre deliberatamente escluso la possibilità di una revisione giudiziaria del rapporto di conversione delle azioni CS (il cui valore era crollato in borsa, ma che era rimasto reale: sono state scambiate con titoli UBS in rapporto di 22,48 a 1).
 
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