Rammarico elvetico per il ritiro degli USA dall’OMS
È stata una delle prime decisioni di Trump dopo il suo insediamento.
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Elizabeth Baume-Schneider si è detta "profondamente" rammaricata della decisione di Donald Trump, non solo per la perdita finanziaria.
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La Svizzera si rammarica “profondamente” dell’uscita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) annunciata dal presidente statunitense Donald Trump, ha dichiarato martedì a Keystone-ATS Elisabeth Baume-Schneider a Davos. La consigliera federale l’ha definita una decisione affrettata che mina il multilateralismo.
“Dimostreremo che non siamo impressionati”, ha detto al Forum economico mondiale (WEF), prima di ricordare l’importanza dell’OMS non solo per la Svizzera ma anche su scala globale, in particolare dopo la pandemia di Covid-19.
“Non stiamo parlando solo di soldi”, ha detto la ministra della Salute elvetica. Secondo lei, “sono state salvate vite e vite” grazie all’organizzazione.
Baume-Schneider ha sottolineato che il Consiglio federale deve ancora consultarsi sulla decisione di Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’OMS. Il repubblicano ha firmato il documento che sancisce il ritiro degli USA lunedì, poche ore dopo il suo insediamento alla Casa Bianca.
Alla domanda sul ruolo della Confederazione di fronte all’amministrazione Trump, in un momento in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l’Europa in perdita di slancio, Baume-Schneider ha lanciato il messaggio di una Svizzera “forte”. Si è così allineata al discorso della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha presentato un’Europa solida, nonostante le critiche.
OMS delusa
La stessa OMS, che ha sede a Ginevra, si è detta rammaricata della decisione. “Ci auguriamo – di legge in un comunicato dell’agenzia dell’ONU – che gli Stati Uniti ci ripensino e siamo impazienti di impegnarci in un dialogo costruttivo per mantenere la partnership, a beneficio della salute e del benessere di milioni di persone in tutto il mondo”.
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