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Radiotelevisione al servizio della coesione nazionale

Il governo federale invita il Parlamento a respingere l'iniziativa popolare che chiede di eliminare il canone radiotelevisivo in Svizzera

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Un’iniziativa popolare (sostenuta da 112’191 firme valide), promossa dai giovani dei partiti di centro-destra, chiede esplicitamente di eliminare il canone radiotelevisivo e di vietare alla Confederazione di ogni sovvenzione o gestire emittenti radiofoniche o televisive.

Posizione del governo

Il governo svizzero con un messaggio invita il Parlamento a respingere l’iniziativa popolare federale denominata “No Billag” (Billag è la società che riscuote il canone radiotelevisivo in Svizzera) che intende eliminare appunto il canone destinato in primis alla SRG-SSR (l’ente radiotelevisivo svizzero) ma anche a decine di emittenti radiotelevisive regionali private.

Il Governo federale è convinto che l’iniziativa danneggerebbe la coesione nazionale e la democrazia eliminando, di fatto, un servizio pubblico migliorabile, ma prezioso e comunque ben funzionante.

L’iniziativa

L’iniziativa “No Billag” – consegnata alla Cancelleria federale nel dicembre 2015 – critica il monopolio della SRG-SSR, chiede più concorrenza tra le emittenti radiotelevisive e dunque chiede – soprattutto – l’abolizione del canone e la regolare messa a concorso delle concessioni. In sostanza un cambiamento radicale del panorama mediatico svizzero.

Attualmente il canone ammonta a 451,10 franchi annui. Il governo ha promesso che dovrebbe scendere sotto i 400 franchi.

Cosa succede ora

Ora il messaggio del Consiglio federale passa al vaglio dei parlamentari che hanno tre opzioni: sostenere il parere del governo, proporre un controprogetto all’iniziativa e infine sostenere l’iniziativa. Una volta conclusa la discussione in Parlamento, spetterà comunque al popolo svizzero esprimersi.

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