Svizzera tra unità e divergenze, il ritratto di una nazione al 1° agosto

La visione di una Svizzera aperta, solidale e capace di compromessi raccoglie ampio consenso nella popolazione, ma le interpretazioni di questi valori variano sensibilmente in base all’orientamento politico.
Secondo uno studio pubblicato a ridosso della Festa nazionale, la narrazione di una Svizzera capace di costruire compromessi e riforme gode di un ampio consenso tra la popolazione.
Altrettanto apprezzate sono l’idea di un Paese aperto sul mondo, neutrale, vicino alla natura, solidale e con un modello economico nostrano capace di assicurare prosperità e impiego. Senza sorprese, divergenze emergono, in particolare in funzione dell’appartenenza partitica, sul modo di interpretare queste narrazioni.
La ricerca è stata realizzata dall’Istituto di scienze politiche dell’università di Zurigo (UZH) per conto della fondazione Pro Futuris che, come indica il suo sito, è una fabbrica di idee fondata nel 2022 dalla Società svizzera di utilità pubblica (SSUP) per offrire “spazi di riflessione, dibattito e sperimentazione per la democrazia di domani”.
La SSUP, che dal 1860 gestisce il praticello del Grütli (canton Uri) e il Natale della patria che vi viene celebrato ogni primo agosto, dal canto suo ha come scopo la promozione della coesione sociale nella Confederazione con attività di volontariato nei settori dell’istruzione, della sanità pubblica, dell’economia e del lavoro sociale.
La ricerca – intitolata “Reinventare la patria – racconti di una Svizzera in trasformazione” (orig. “Heimat neu erzählen – Narrative der Schweiz im Wandel”) – costituisce uno sviluppo dello studio “Storie della patria” (orig. “Geschichten der Heimat”), che Pro Futuris ha pubblicato nel 2023. Allora gli specialisti si erano interessati all’utilizzazione da parte dei politici delle narrazioni della storia, quest’anno invece si sono rivolti al futuro e cercano di stabilire quali siano le narrazioni che fonderanno l’avvenire del paese e se sussistano interpretazioni divergenti nella popolazione.
In un primo tempo il team di ricerca – cinque studenti e studentesse prossimi all’ottenimento del Master, guidati dal loro professore – hanno identificato, partendo dai media e dalla letteratura scientifica, le cinque narrazioni menzionate in apertura. Ne hanno poi verificato l’apprezzamento da parte della popolazione con un sondaggio in rete, giudicato rappresentativo, di 2’013 persone (1’144 nella Svizzera tedesca, 545 in Romandia e 324 in Ticino). I dati sono poi stati ponderati “in base a istruzione, età, tipo di insediamento, sesso, partito politico e cantone”, si legge nel rapporto sullo studio.
Ampio consenso con… nette differenze
Le cinque narrazioni raccolgono ampio consenso, indipendentemente dal sesso, dall’età, dal livello di istruzione o dalla regione linguistica. “Si tratta di un risultato notevole in un’epoca in cui si parla spesso di polarizzazione e frammentazione sociale”, sottolineano Pro Futuris e SSUP in un comunicato comune. Tuttavia, quando si tratta di interpretare queste narrazioni, emergono nette differenze. In particolare a seconda dell’orientamento politico, le concezioni divergono, anche parecchio, sul significato di queste narrazioni.
Gli elettori dell’UDC si distinguono nettamente dal resto della popolazione su diversi punti: preferiscono l’indipendenza nazionale alla collaborazione internazionale e puntano sulla protezione del paesaggio piuttosto che sulla protezione del clima.
Chi si riconosce nei Verdi liberali (PVL, centro) ha una preferenza molto marcata per la protezione del clima rispetto alla protezione del paesaggio, mentre altri partiti sono divisi su questo tema.
Coloro che votano per Partito socialista (PS, sinistra) e Verdi sono decisamente favorevoli alle narrazioni che puntano sul sostegno e sugli interventi dello Stato, mentre quelli di partito liberale radicale (PLR, destra) e Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) privilegiano le narrazioni che mettono l’accento sulla responsabilità individuale e sul libero mercato. L’elettorato del PVL e del Centro difende posizioni meno chiare al riguardo.

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