Prigione con la condizionale per i genitori di un jihadista

Hanno inviato oltre 50'000 franchi al figlio partito per la Siria nel 2015 per unirsi ai combattenti del sedicente Stato islamico. Il Tribunale penale federale li ha condannati.
I genitori di un giovane jihadista partito verso la Siria per unirsi al sedicente Stato islamico (IS) sono stati condannati giovedì dal Tribunale penale federale (TPF) a pene detentive con la condizionale.
Entrambi sono stati riconosciuti colpevoli di violazione della legge federale che vieta i gruppi Al-Qaida e Stato islamico.
La madre si è vista infliggere 20 mesi di carcere, sospesi per due anni. Dal canto suo, il padre ha ricevuto una condanna più lieve: otto mesi di reclusione, pure sospesi per due anni.
I due imputati sono comparsi davanti alla Corte penale per aver effettuato pagamenti per un totale di oltre 50’000 franchi al figlio, partito nel 2015 in direzione della Siria. Quest’ultimo è sospettato di essere entrato come combattente nei ranghi del sedicente Stato islamico (IS).
Durante il processo, la procura aveva chiesto pene di 24 mesi nei confronti della donna e di 18 mesi per l’uomo, mentre la difesa spingeva per l’assoluzione. Le sentenze non sono definitive e vi è la possibilità di impugnarle in appello.
Le spese processuali, che ammontano globalmente a oltre 75’000 franchi, saranno parzialmente a carico dei due genitori. La madre, una 60enne dotata di doppia nazionalità svizzera e spagnola, dovrà farsi carico di 12’000 franchi e il padre, un cittadino elvetico di 70 anni, di 13’000 franchi.

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