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Presidente israeliano al WEF: “Stiamo combattendo una guerra per la libertà del mondo”

isaac herzog parla al wef, accanto a lui la foto di un bebè
Herzog non esclude la creazione di due Stati, ma a determinate condizioni. Copyright 2024 The Associated Press. All Rights Reserved

Isaac Herzog a Davos non ha escluso l'opzione di due Stati (israeliano e palestinese), ma solo a determinate condizioni.

Tra le personalità del mondo politico ed economico intervenute oggi, giovedì, al Forum economico mondiale WEF di Davos c’è stato anche il presidente israeliano Isaac Herzog. “Non nego la tragedia umana a Gaza”, ha detto. “È doloroso vedere che i nostri vicini stanno soffrendo così tanto, ma abbiamo diritto a difenderci”.

“Cosa possiamo farci se i terroristi si nascondono tra i civili?”, ha dichiarato il capo di Stato, che ha chiamato in causa anche Teheran, considerata una delle principali fonti di finanziamento di Hamas. “Nel sottosuolo di Gaza ci sono enormi città del terrore, alzi un letto e sotto ci trovi un missile”. “C’è un impero del male che arriva dall’Iran che spende miliardi di dollari in armi per far deragliare la stabilità della regione e del mondo. E questo deve essere affrontato da una coalizione molto forte”, ha aggiunto. Anche perché “la verità è che combattiamo una guerra per la libertà del mondo”, ha detto il leader dello Stato ebraico.

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Herzog, che durante il suo intervento ha esposto una fotografia di Kfir Bibas – il bebè che oggi compie un anno, che da tre mesi è nelle mani di Hamas e del quale non si hanno notizie – ha poi evocato la possibilità di due Stati (israeliano e palestinese), ma solo a determinate condizioni: “Guardando in prospettiva al futuro dobbiamo certamente lavorare per trovare nuovi modi per avere un dialogo con i nostri vicini ma la domanda fondamentale dopo il 7 ottobre è quali garanzie di sicurezza ci saranno per i cittadini israeliani (…) Israele vuole vivere in pace, e c’è un forte desiderio di coabitazione sia tra gli israeliani che tra i palestinesi, ma bisogna eliminare il terrorismo”.

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