Presa d’ostaggi sul treno, nessun movente terroristico
Presa d'ostaggi sul treno regionale della linea Yverdon - Sainte-Croix, nel canton Vaud: il movente terroristico "non è chiaramente" privilegiato. Le indagini proseguono per chiarire le circostanze dell'attacco.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
“Nessun elemento ci fa pensare che si tratti di un atto di terrorismo (…) né jihadista”, ha dichiarato venerdì mattina il portavoce della polizia cantonale vodese Jean-Christophe Sauterel.
La presa di ostaggi è durata quasi quattro ore e si è conclusa con la morte dell’assalitore, ucciso dalla polizia. L’aggressore era armato di un’ascia e di un coltello e sarebbe un richiedente l’asilo iraniano di 32 anni. I 15 ostaggi sono usciti illesi dall’eseperienza traumatica. Ulteriori informazioni sono attese in giornata, ha aggiunto la polizia.
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Secondo i video che circolano sui social network, esplosioni sono avvenute vicino al treno regionale, che si era fermato nei pressi di Essert-sous-Champvent (Canton Vaud). “L’obiettivo era quello di creare un diversivo al momento dell’assalto”, ha spiegato Sauterel.
Sul posto sono intervenuti oltre 60 agenti di polizia, compresi i cecchini della polizia cantonale ginevrina. Nell’ambito della collaborazione tra le forze di polizia, Ginevra “fornisce questa specializzazione”.
La reazione del Governo
“La popolazione ha il diritto di vivere in sicurezza. Auguro alle persone colpite e alle loro famiglie di avere la forza e il coraggio di superare questi eventi”. Così si è espresso su X il consigliere federale Beat Jans.
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Il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia ha aggiunto che la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) analizzerà il caso e le possibili conseguenze con i cantoni interessati: il sequestratore sarebbe un richiedente l’asilo di 32 anni di nazionalità iraniana, attribuito al Canton Neuchâtel. Tuttavia, secondo la polizia vodese, la sua identità non è ancora stata accertata con assoluta certezza
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