Più lupi, ma meno attacchi al bestiame in Svizzera

Nella Confederazione nel giro di un anno il numero di lupi è passato da circa 240 a 300. Ciononostante, i capi di bestiame uccisi da questo predatore sono in calo, secondo un'analisi dei dati cantonali del Gruppo Lupo Svizzero.
Sulla base dei dati pubblicati dai Cantoni, l’associazione stima che quest’anno in Svizzera siano stati uccisi dai lupi 1’100 capi di bestiame. Ciò rappresenta un calo di circa il 25% rispetto al 2022 (1’480 capi di bestiame uccisi).
David Gerke, direttore del Gruppo Lupo Svizzero, ha confermato sabato a Keystone-ATS queste informazioni pubblicate dai giornali del gruppo Tamedia. L’analisi risale al 26 dicembre.
Nei sei cantoni dove sono presenti branchi di lupi, il numero di capi di bestiame uccisi è sceso dai 1’329 del 2022 ai circa 950 di quest’anno. A questi vanno aggiunti circa 150 animali nei cantoni senza branchi di lupi, una cifra simile a quella dell’anno scorso, secondo l’organizzazione.

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Nel laboratorio del lupo
Meno attacchi nei Grigioni
Secondo il Gruppo Lupo Svizzero, quest’anno il numero di capi di bestiame uccisi dai lupi è diminuito drasticamente nel Cantone dei Grigioni. Nel Canton Vallese gli attacchi sono diminuiti leggermente rispetto all’anno precedente, mentre sono aumentati nei Cantoni di Vaud e San Gallo.
Sulla base dei dati forniti dall’Ufficio federale dell’ambiente e dalla Fondazione Kora, responsabile del monitoraggio dei grandi carnivori, il Gruppo Lupo sostiene inoltre che quest’anno sono stati registrati in media quattro attacchi al bestiame per lupo, rispetto ai nove del 2020 e ai sei dell’anno precedente.
Ricorso pendente
All’inizio di novembre, il Consiglio federale ha deciso che i Cantoni potranno effettuare “tiri di controllo preventivi” a partire dal 1° dicembre, previa autorizzazione dell’Ufficio federale dell’ambiente. I Cantoni Vallese e Grigioni hanno concesso permessi di tiro per un totale di 78 lupi.
Tre organizzazioni per la protezione dell’ambiente hanno quindi presentato un ricorso al Tribunale amministrativo federale contro alcune di queste autorizzazioni di tiro. A loro avviso, la Confederazione e i Cantoni non hanno tenuto conto del principio di proporzionalità e dell’importante ruolo svolto dal predatore nell’ecosistema forestale. I ricorsi sono ancora pendenti.

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