La piazza finanziaria elvetica continua a investire eccessivamente nelle energie fossili, come petrolio e carbone. Lo afferma un studio realizzato dall'Ufficio federale dell'ambiente (Ufam).
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Nel 2018 il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, ricorda l’Ufam, ha mostrato che per prevenire gravi mutazioni negli ecosistemi il riscaldamento globale non deve superare 1,5 °C. Ciò è possibile unicamente se anche gli investimenti degli istituti finanziari sono orientati a questo obiettivo.
La ricerca dell’Ufam ha permesso di evidenziare come gli investimenti nelle energie da fonti fossili siano quattro volte superiori a quelli nelle rinnovabili. L’80% delle istituzioni finanziarie osservate detiene nel suo portafoglio aziende che estraggono carbone.
Oltre a quelli ambientali, gli investimenti in energie fossili possono però comportare rischi anche finanziari per gli investitori, ricorda poi l’ufficio federale. Ciò è in particolare vero se in futuro misure di politica climatica dovessero rendere tali fonti energetiche meno allettanti.
L’Ufficio federale dell’ambiente segnala però anche piccoli progressi: diversi istituti finanziari hanno incluso nei loro portafogli un numero maggiore di aziende in espansione nell’ambito delle energie rinnovabili e della mobilità elettrica. Il prossimo test di compatibilità climatica è previsto nel 2022.
Dettagli nel servizio del telegiornale:
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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