Gerhard Pfister vuole legami più stretti con la NATO dopo l’elezione di Trump
Il leader dell'Alleanza del Centro Gerhard Pfister.
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Dopo le elezioni negli Stati Uniti, il leader dell'Alleanza del Centro Gerhard Pfister ha chiesto legami più stretti con la NATO. Alcuni annunci di Trump potrebbero avere un impatto negativo sulla sicurezza della Svizzera, ha dichiarato il consigliere nazionale.
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In un’intervista al domenicale “NZZ am Sonntag”, il leader dell’Alleanza del Centro Gerhard Pfister si è detto convinto che la cooperazione con l’Alleanza atlantica sia la strada giusta da percorrere in questa situazione, pur sottolineando: “sempre nel rigoroso rispetto della neutralità”. La Svizzera non invierà alcun soldato da nessuna parte. “Non voglio entrare nella NATO”, ha chiarito Pfister. Tuttavia, il coordinamento con gli Stati della NATO è il minimo indispensabile.
In futuro, i caccia F-35 svizzeri potrebbero essere ben integrati nella difesa europea in caso di guerra, anche se “non in prima linea, naturalmente”. La Confederazione potrebbe assumere compiti di polizia aerea per alleggerire il carico degli europei. Perché se Trump manterrà la parola data, in Europa sarà pericoloso.
“Se (Trump) vuole creare una pace rapida in Ucraina, come ha annunciato, sarà una pace a favore della Russia”, ha detto Pfister. Per quanto riguarda la questione se sia meglio che la Svizzera ne resti fuori, ha detto: “allora bisogna dire chiaramente alla Nato che vogliamo e possiamo difenderci completamente se il peggio dovesse arrivare. Per me ci sono alcuni grandi punti interrogativi sull’attuale capacità di difesa dell’esercito”.
Per DDPS, prontezza operativa compromessa
Secondo il Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), il numero effettivo di membri dell’Esercito svizzero scenderà a meno di 140’000 entro il 2030. Il motivo è che le forze armate stanno già perdendo più di 11’000 membri all’anno che lasciano l’esercito prima di aver adempiuto all’obbligo di prestare servizio militare. Mentre le partenze per motivi medici o di altro tipo sono rimaste stabili, quelle per il servizio civile, che attualmente rappresentano oltre il 60%, sono aumentate.
Il DDPS ritiene che queste partenze metteranno a rischio il finanziamento e la prontezza operativa dell’esercito nel medio termine. Il Parlamento e il Consiglio federale hanno recentemente deciso di adottare diverse misure per stabilizzare gli effettivi dell’esercito. Ad esempio, il Governo vuole consentire che la forza effettiva dell’esercito superi il limite massimo specificato per un certo periodo di tempo. Questo in considerazione della situazione geopolitica.
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