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Per la stampa la destra ha vinto grazie alla crisi migratoria

La candidata UDC, la ginevrina Celine Amaudruz presa d assalto dalla stampa.
Per la stampa l’UDC ha saputo abilmente intercettare, indisturbata, le preoccupazioni degli elettori con una campagna incentrata sul tema dell’immigrazione, suo cavallo di battaglia. © Keystone / Salvatore Di Nolfi

Elezioni federali, il giorno dopo. Secondo i quotidiani svizzeri la causa del fallimento ecologista è da ricercare all'interno del partito stesso. Il successo dell'UDC – destra conservatrice – si spiega da parte sua anche grazie al contesto di crisi migratoria ed energetica attuale.

Vediamo come commentano le elezioni le singole testate iniziando dalla Svizzera tedesca. Secondo il foglio zurighese Tages-Anzeiger i Verdi si sono sconnessi dalla maggioranza della società con azioni giudicate troppo estreme. In ogni caso, il sogno dei Verdi di avere un seggio in Consiglio federale sembra essere archiviato per diverso tempo.

Un’analisi simile è fatta dalla Basler Zeitung, che afferma anche come l’UDC abbia potuto rispolverare i suoi cavalli di battaglia prendendo di mira gli stranieri e i migranti. Finché la sinistra continuerà a negare e ad abbellire il problema, il sentimento di rabbia continuerà a favorire i democentristi, afferma il quotidiano basilese.

I maggiori partiti svizzeri e il loro posizionamento

UDC: Unione democratica di centro – destra conservatrice

PS: Partito socialista – sinistra

PLR: Partito liberale radicale – destra

Il Centro: centro

PES: Partito ecologista svizzero (Verdi) – sinistra

PVL: Partito verde liberale – centro

La Neue Zürcher Zeitung prevede da parte sua tempi duri per il liberalismo: in tempi di incertezza la popolazione chiede più responsabilità statali e non individuali. Lo spostamento a destra del Parlamento non comporterà necessariamente una politica più borghese, afferma il quotidiano.

Cambia la regione linguistica non cambiano i commenti. Per il vallesano Nouvelliste, i Verdi dovranno rimettere profondamente in discussione la loro strategia se vorranno tornare a convincere la popolazione. Dovranno parlare di speranze, piuttosto che di divieti e colpe.

Per La Liberté i Verdi pagano a caro prezzo la dispersione delle loro priorità. Invece di concentrarsi sulla lotta contro il riscaldamento globale, si sono persi in temi sociali, rendendo il loro messaggio difficile da assimilare, sostiene il quotidiano friburghese.

Il vodese 24 Heures ritiene che gli ecologisti abbiano peccato di orgoglio. È vero che in tempi di instabilità la popolazione si rivolge ai partiti tradizionali, ma il fallimento dei Verdi è quello di un partito che non ha ancora fatto la scelta tra attivismo e pragmatismo.

La Tribune de Genève, dal canto suo, accusa i Verdi di moralismo. Insistendo sul clima globale, su temi sociali come il razzismo, il genere o il consumo di carne, dando lezioni a tutti, gli ecologisti hanno perso la bussola, sostiene il foglio lemanico.

Per Le Temps, l’UDC non può più accontentarsi di vincere. Confermatosi la forza trainante del Paese, il partito deve ora assumersi le proprie responsabilità e non limitarsi a dividere. Il giornale invita il partito di Marco Chiesa a stringere vere e proprie alleanze costruttive.

Scendendo a sud delle Alpi, secondo il Corriere del Ticino l’UDC ha saputo abilmente intercettare, indisturbata, le preoccupazioni degli elettori con una campagna incentrata sul tema dell’immigrazione – suo cavallo di battaglia – e delle sue diverse declinazioni: l’asilo (con il corollario della sicurezza), le trasformazioni sul mercato del lavoro e la prospettiva non lontana di una Svizzera con dieci milioni di abitanti. 

Le elezioni dal punto di vista del Ticino, nell’edizione del Quotidiano del 23 ottobre:

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La Regione si sofferma sul Centro che ha superato per la prima volta il PLR. Il partito, scrive il quotidiano ticinese, ha presentato un volto giovane, femminile, laico, aperto sulle questioni di società e non spigoloso. Senza più il riferimento cristiano è risultato accessibile anche all’elettorato centrista non cattolico. La prova: la progressione in cantoni popolosi (e protestanti) come Zurigo e Vaud, dove il PLR ora arranca.

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Uno sguardo internazionale. Il Financial Times vede nel successo dell’UDC la conferma del successo dei partiti populisti in tutta Europa. Per il foglio londinese, il risultato potrebbe avere ripercussioni sulle questioni internazionali della Svizzera, tra cui i già tesi rapporti con l’Unione Europea e la posizione della Confederazione in merito alle sanzioni contro la Russia.

Il quotidiano tedesco Die Zeit  scrive che i populisti di destra sono diventati eleggibili per i frustrati e gli insicuri di tutti i campi. Il Paese si sta spostando sempre più a destra. Alla fine, la domanda non era più se, ma solo quanto l’UDC avrebbe guadagnato alle elezioni parlamentari in Svizzera.

Sempre dalla Germania, la Süddeutsche Zeitung riporta in modo sprezzante che “la Svizzera si sta isolando”. Il commento prosegue dicendo che: “Guerra in Ucraina, guerra in Medio Oriente… molti elettori preferiscono chiudere gli occhi e votare per l’UDC per avvolgersi comodamente in una neutralità ancora maggiore”.

Infine secondo il quotidiano francese Le Monde, l’UDC ha approfittato del fatto che la campagna elettorale si è concentrata sul suo tema preferito: la lotta contro l’immigrazione di massa e la prospettiva che la popolazione svizzera raggiunga i 10 milioni.

L’edizione serale del TG del 23 ottobre: 

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