Per il Consiglio nazionale lo scudo rossocrociato può essere usato sulle maglie sportive
L'uso dello scudo elvetico sulle divise sportive ha fatto discutere negli scorsi mesi.
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La legge sulla protezione degli stemmi (LPSt) va rivista per poter permettere alle squadre sportive nazionali - come quella di disco su ghiaccio - di indossare le divise con lo stemma della Svizzera.
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Dopo il “Sì” espresso dal Consiglio degli Stati (Camera alta del Parlamento elvetico) in giugno, lunedì anche il Nazionale ha sostenuto a maggioranza – con 137 voti favorevoli, 24 contrari e 18 astensioni – la mozione del “senatore” lucernese Damian Müller (Partito liberale radicale PLR, destra), che chiede al Consiglio federale di consentire alle squadre sportive nazionali elvetiche di indossare – legalmente – le maglie con lo stemma della Confederazione Svizzera.
L’origine della mozione è dovuta alla polemica che ha investito la squadra nazionale di hockey, presentatasi ai mondiali svoltisi a Praga in primavera con la divisa raffigurante lo scudo rossocrociato, il quale, secondo la legge sulla protezione degli stemmi (LPSt), può essere utilizzato solamente dalla Confederazione e dall’Amministrazione federale, nonché da pochissime aziende (ad esempio Victorinox oppure il TCS).
Il Parlamento è dunque favorevole ad apportare una modifica di legge per permettere alle compagini sportive nazionali, come appunto la squadra di hockey su ghiaccio, d’indossare divise con lo stemma senza incorrere in infrazioni.
La competente commissione – quella della scienza, dell’educazione e della cultura – aveva pure lei già dato il suo parere favorevole in merito (con 19 voti contro 4 e 2 astensioni).
Accordo per i prossimi due anni
Nella sua sentenza dello scorso ottobre il Tribunale amministrativo federale (TAF) aveva ricordato come in linea di principio, solo la Confederazione sia autorizzata a utilizzare lo scudo da quando, nel 2017, è entrata in vigore la revisione della LPSt. Le aziende e i club che lo utilizzavano da almeno 30 anni avevano la possibilità di richiedere l’autorizzazione per continuare a usarlo entro fine 2018. La Federazione di hockey (la Swiss Ice Hockey Federation, SIHF) aveva lasciato passare questa scadenza. Tuttavia, a novembre è riuscita a raggiungere un accordo con l’Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI) per i prossimi due anni e, più precisamente, fino alla fine del 2026.
Per il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) Beat Jans, a questo proposito, non ci sarebbe alcun bisogno di dover apportare dei cambiamenti a livello giuridico. Visto che però la mozione è stata approvata da entrambe le camere, il Consiglio federale dovrà ora presentare al Parlamento una modifica di legge.
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