Il Consiglio Nazionale chiede di aumentare a dieci anni la pena massima per chi si arruola in movimenti estremisti all'estero
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
Il Consiglio nazionale vuole sanzioni più severe per i cittadini svizzeri che partecipano ad azioni terroristiche all’estero. Con 95 voti contro 89 i deputati hanno accolto oggi, giovedì, una mozione che auspica una pena massima di dieci anni per i jihadisti elvetici e chiede al Governo di modificare il codice penale. Gli Stati devono ancora esprimersi sul tema.
Le sanzioni attuali -non più di tre anni o una pena pecuniaria- sono nettamente insufficienti, ha sostenuto Ida Glanzmann-Hunziker (PPD/LU), perché non sono dissuasive nei confronti di chi partecipa ai combattimenti per esempio al soldo dell’autoproclamato Stato Islamico.
A nome del Consiglio federale, Guy Parmelin ha tentato invano di spiegare che il servizio compiuto in seno a movimenti religiosi o di ribellione, in quanto tale, è già punito per analogia a quello per uno Stato straniero. Chi però commette in questo ambito crimini di guerra o contro l’umanità deve già oggi fare i conti con le relative disposizioni di legge, che prevedono fino all’ergastolo.
Articoli più popolari
Altri sviluppi
Relazioni italo-svizzere
“In un mondo fuori asse l’amicizia tra Italia e Svizzera è ancora più preziosa”
Abbassare il riscaldamento per ridurre la dipendenza dal gas russo: è una proposta che vi convince? Quali altri soluzioni sarebbero attuabili?
Contrariamente ad altri Paesi europei, la Svizzera dipende solo in minima parte dal gas naturale. Questa fonte rappresenta infatti circa il 15% dei consumi energetici complessivi della Svizzera e viene usata soprattutto per il riscaldamento. Quasi la metà del gas consumato in Svizzera viene però dalla Russia e anche nella Confederazione si cercano soluzioni per…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Svizzera, più inchieste su presunti fondamentalisti
Questo contenuto è stato pubblicato al
Anche in Svizzera il terrorismo tiene in allerta le autorità giudiziarie: nelle ultime settimane, il ministero pubblico della Confederazione ha avviato una dozzina di nuovi procedimenti nei confronti di presunti simpatizzanti di organizzazioni terroristiche islamiche. Stando al procuratore generale Michael Lauber, intervistato dalla NZZ am Sonntag, le inchieste in corso sono complessivamente 33. L’apertura di…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il numero di presunti jihadisti partiti dalla Svizzera per andare a combattere tra le file degli estremisti islamici è esploso. Lo dicono i servizi segreti svizzeri che hanno reso note alcune cifre. Dal 2001 al maggio del 2013 si erano contante 20 partenze, per aumentare fino a 55 questo mese. Il servizio del TG.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) sta indagando su circa 20 casi nell’ambito dello jihadismo radicale. In quattro circostanze si parla di legami con la Siria, ha dichiarato la portavoce Jeannette Balmer, che non ha però confermato le indiscrezioni sul tema apparse su un articolo della NZZ am Sonntag riguardante l’arresto di tre presunti jihadisti…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.