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La situazione in Svizzera non è allarmante

Uomo in bicicletta con una mascherina fissato al manubrio della bici.
Nonostante gli oltre 400 nuovi casi di contagio, le autorità federali non reputano la situazione preoccupante. Anzi. © Keystone / Gaetan Bally

La situazione per quanto riguarda il nuovo coronavirus in Svizzera non è preoccupante. Parola di Stefan Kuster, responsabile delle malattie trasmissibili presso l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Oggi però sono stati segnalati ben 405 nuovi casi. Nuovi focolai segnalati anche in Ticino.

Durante il consueto incontro settimanale con la stampa ha affermato che il tasso di riproduzione è inferiore a uno, ossia con un andamento per ora non esponenziale. La situazione inoltre sul fronte delle ospedalizzazioni e dei decessi rimane stabile. Difficile, ha sottolineato, prevedere cosa accadrà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

Molto dipenderà dal numero di persone che rientreranno dalle vacanze, dalle ripercussioni della decisione governativa di consentire grandi manifestazioni e anche dall’incipiente arrivo dell’autunno.

La settimana scorsa sono state testate oltre 70’000 persone. I tre quarti dei soggetti trovati positivi avevano meno di 40 anni.

Nuovi paesi con obbligo di quarantena

A partire dal 7 settembre si aggiungono inoltre nuovi paesi nella lista in cui vige l’obbligo di quarantena di ritorno in Svizzera, in totale dieci. Tra questi figurano ora per esempio Croazia, San Marino e Ucraina; fuori invece altri otto, tra cui Belgio, Lussemburgo, Messico (quiCollegamento esterno la lista).

Il servizio del Telegiornale:

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Intanto in Ticino crescono nuovi focolai

Due giovani che frequentano due scuole post-obbligatorie in Ticino sono risultati positivi al nuovo coronavirus: lo hanno comunicato il Dipartimento della sanità e della socialità e quello dell’educazione in una nota congiunta. Almeno uno dei contagi, si legge, “verosimilmente è avvenuto al di fuori dell’ambito scolastico”.

I positivi sono uno studente del Liceo Lugano 2 e una studentessa del Centro professionale sociosanitario di Lugano. Si tratta di situazioni non connesse fra loro.

Alcuni loro compagni, che hanno avuto contatti stretti coi due giovani, sono stati messi in quarantena, ma grazie alle misure di protezione implementate (come l’obbligo di indossare la mascherina laddove non è garantita la distanza minima di 1,5 metri) non è stato necessario in nessuno dei due casi adottare una quarantena di classe.

Un altro  focolaio di coronavirus è stato identificato grazie al servizio di contact tracing del canton Ticino in un locale notturno di Novazzano. Tre persone risultate positive al tampone, infatti, vi si erano recate venerdì scorso. Gli altri avventori dell’elenco fornito dal gerente (100 nominativi in ossequio alle disposizioni in vigore in Ticino) sono stati raggiunti via sms dall’Ufficio del medico cantonale e esortati a mettersi in quarantena, in attesa di essere contattati telefonicamente.

Il servizio del Telegiornale:

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tvsvizzera.it/fra con RSI

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