Oltre mille dimostranti chiedono una tregua immediata a Gaza
Manifestazione a Berna per la pace in Palestina. Chiesto lo sblocco dei finanziamenti svizzeri all'agenzia ONU UNRWA.
Oltre un migliaio di persone sono tornate a riunirsi sabato pomeriggio in Piazza federale a Berna per chiedere la fine delle ostilità a Gaza. Tra i partecipanti figurava anche l’ex ministra federale Ruth Dreifuss, che ha tenuto un discorso a sostegno della pace in Palestina.
Secondo i promotori erano presenti a questa manifestazione nazionale per una pace giusta in Palestina/Israele circa 1’200 persone. Di fronte alla minaccia di genocidio, la Svizzera deve agire, ha scritto Amnesty International su X (ex Twitter).
Quest’ultima ha colto l’occasione per far firmare una petizione che chiede di continuare a finanziare l’UNRWA, l’agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi su cui sono piovute numerose critiche per la sua presunta parzialità nella crisi in Medio Oriente. Motivo per il quale Berna ha nei mesi scorsi deciso di sospendere i finanziamenti all’UNRWA.
Oltre ad Amnesty International (AI), figurava tra gli organizzatori anche l’associazione Jüdische Stimme für Demokratie und Gerechtigkeit in Israel/Palästina (JVJP, letteralmente Voce ebraica per la democrazia e la giustizia in Israele/Palestina) e dal Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE).
“È necessario un cessate il fuoco immediato e duraturo e misure di ampia portata per garantire gli aiuti umanitari e proteggere la popolazione civile”, ha dichiarato Seraina Soldner di Solidarietà con la Palestina.
“Alla luce della catastrofe umanitaria a Gaza, è irresponsabile sospendere i contributi svizzeri all’UNRWA. Chiediamo alla Confederazione, in quanto Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra, di assumersi la propria responsabilità umanitaria e di mantenere i propri contributi”, ha aggiunto Guy Bollag del JVJP.
“Mentre la rappresentanza svizzera al Consiglio di Sicurezza dell’ONU si impegna per il cessate il fuoco e gli aiuti umanitari, il Parlamento di Berna blocca questi aiuti urgenti ed essenziali”, ha invece sottolineato Gabriela Mirescu Gruber, rappresentante di AI.
Timrah Schmutz, rappresentante di Swiss Jews Against Occupation, ha spiegato che “molti ebrei nel mondo – e israeliani sul campo – sono colpiti dall’enorme numero di vittime civili di questa terribile guerra e dalla spaventosa situazione umanitaria a Gaza”. Sempre più ebrei, ha continuato, rifiutano l’occupazione e l’oppressione di tel Aviv e si uniscono all’appello per un cessate il fuoco.
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