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Persona, palme sullo sfondo

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

una figura di peso della politica svizzera è deceduta inaspettatamente nel fine settimana. Daniel Brélaz, ex consigliere nazionale dei Verdi ed ex sindaco di Losanna, ha subito nella notte di domenica un arresto cardiaco improvviso presso l’ospedale universitario della città. Era in cura a causa di una malattia renale.

Inoltre, oggi volgiamo lo sguardo ai vincitori e ai perdenti del mondo animale svizzero in quest’anno ormai agli sgoccioli. Purtroppo, i perdenti sono più numerosi.

Un cordiale saluto da Berna.

Persona in uno studio
Daniel Brélaz è deceduto inaspettatamente nella notte di domenica all’età di 75 anni. Keystone / Cyril Zingaro

Era noto come l’uomo con la cravatta coi gatti: Daniel Brèlaz ha lasciato un’impronta nella storia politica, non solo a livello nazionale. Dopo la morte, i media elvetici ricordano questo pioniere che ha saputo portare la politica ecologista, spesso relegata alla sola protesta, dentro alle stanze di Governo.

La morte dell’ex consigliere nazionale Daniel Brélaz, avvenuta nella notte di domenica all’età di 75 anni, segna la scomparsa di una figura determinante della politica svizzera. Secondo una pubblicazione celebrativa del suo partito, nel 1979 il politico losannese fu il primo rappresentante al mondo di un partito ecologista a essere eletto in un Parlamento nazionale.

Brélaz, matematico di formazione, era considerato un esponente di una politica razionale e basata sui dati. Il suo approccio pragmatico metteva in discussione l’immagine consueta di una politica ambientale guidata dall’ideologia. A Losanna, in qualità di sindaco, ha unito gli obiettivi ecologici con un consolidamento finanziario e infrastrutturale, ad esempio con la costruzione della metropolitana cittadina.

La sua carriera è stata segnata da successi, ma anche da battute d’arresto. Progetti come la costruzione del nuovo museo a Bellerive, ad esempio, non ebbero esito positivo. Molte persone ritengono comunque che la sua lunga esperienza abbia contribuito a trasformare i Verdi in una forza politica di primo piano, anche a livello esecutivo.

marmotte
Marmotte sul passo del Furka guardano verso un futuro incerto. Keystone / Sigi Tischler

Nonostante singoli successi nella protezione delle specie, il bilancio complessivo per la fauna svizzera è negativo. Il rapporto WWF 2025 sulle specie animali “vincenti” e “perdenti” nell’anno appena trascorso delinea un quadro tendenzialmente cupo.

TeLa lince è emblematica delle complesse sfide per la biodiversità nella Confederazione: sebbene il Paese ospiti, con oltre 300 esemplari, la popolazione di linci più numerosa dell’Europa occidentale, essa è annoverata tra le perdenti. È infatti mal connessa con altre popolazioni, geneticamente impoverita e minacciata dalla consanguineità. Senza migliori connessioni i successi passati rischiano di andare perduti.

Considerata una vittima diretta del cambiamento climatico è la marmotta alpina. Gli inverni poveri di neve fanno sì che venga a mancare lo strato isolante protettivo per le tane. Molti animali non sopravvivono al letargo nelle cavità del terreno.

Un barlume di speranza proviene da progetti di protezione mirata. L’assiolo, un uccello simile alla civetta un tempo quasi scomparso, è stato censito in 161 territori, un massimo storico da decenni. Anche il progetto di reintroduzione del bisonte europeo – sparito in Svizzera da 1’000 anni – mostra, secondo il WWF, che inversioni di tendenza sono possibili.sto

Tavoli dall'alto. Studenti ne occupano uno
Studiare in Svizzera diventerà presto proibitivo? Studenti nell’atrio dell’Università di Zurigo. Keystone / Gaetan Bally

A causa delle misure di risparmio previste dalla Confederazione, l’insegnamento superiore svizzero diventa più dispendioso per studenti e studentesse.

Gli aumenti più consistenti delle tasse universitarie semestrali riguardano chi arriva dall’estero per studiare in Svizzera: nei politecnici di Zurigo (ETH) e Losanna (EPFL) le rette sono state triplicate già dal 2025, passando da 730 a 2’190 franchi per semestre. Anche l’Università di San Gallo richiederà in futuro 3’300 franchi a semestre per chi proviene dall’estero, mentre svizzere e svizzeri pagheranno 1’310 franchi.

Altri atenei adottano strategie diverse. L’Università di Basilea, ad esempio, raddoppia le tasse per le studentesse e gli studenti fuori corso, da 850 a 1’700 franchi. Le Università di Ginevra e Losanna, invece, mantengono tariffe basse e uguali per tutte e tutti.

Il consorzio delle università svizzere Swissuniversities critica duramente questa evoluzione: ogni aumento significativo contraddice il diritto costituzionale a un accesso paritario alla formazione basato sul merito. La presidente del consorzio, Luciana Vaccaro, avverte che ciò rischia di colpire “un motore della prosperità del nostro Paese”.

Il passaporto svizzero dentro al taschino della giacca.
Se siete sposati con una svizzera o uno svizzero all’estero, il percorso verso la cittadinanza elvetica è legato a molta burocrazia e a numerose condizioni. Keystone / Christian Beutler

Nella settimana tra Natale e Capodanno vi presentiamo gli articoli più letti della nostra rubrica “Swiss Abroad”. Oggi volgiamo lo sguardo alla naturalizzazione agevolata per i coniugi di svizzere e svizzeri all’estero, un processo più impegnativo di quanto si possa pensare. Questi sono i tre principali ostacoli:

Dimostrare “stretti legami” con la Svizzera: Oltre a vivere “in unione coniugale stabile ed effettiva, allo stesso indirizzo” da almeno sei anni con un o una coniuge di nazionalità elvetica, la prova di “intrattenere stretti legami con la Svizzera” rappresenta per molte persone la difficoltà maggiore. Questa piccola frase, in apparenza banale, si rivela essere la parte più complessa e dettagliata della procedura.

Viaggi e contatti sociali: Le persone richiedenti devono dimostrare obbligatoriamente di essere state in Svizzera almeno tre volte negli ultimi sei anni per un minimo di cinque giorni per ciascun soggiorno. Inoltre, devono essere comprovati contatti regolari con cittadine e cittadini svizzeri.

Test linguistico senza livello definito: Ufficialmente sono richieste solo “conoscenze linguistiche orali elementari” in una lingua nazionale, senza che sia stato fissato un livello concreto. Nella pratica, però, le competenze vengono valutate in un colloquio, durante il quale sembra essere atteso un livello corrispondente ad A1–A2 del Quadro comune europeo di riferimento.

Parapendio sopra mare di nebbia, montagne sullo sfondo
AFP

Foto del giorno

A nord delle Alpi, la nebbia avvolge le zone più basse della Svizzera in questi giorni. Chi però si avventura in quota viene ricompensato dal sole. Nell’immagine, il mare di nebbia sopra la località turistica vodese di Leysin.

tradotto con il supporto dell’IA/Zz

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