Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
le autorità allentano leggermente l'allerta: il villaggio di Brienz/Brinzauls, minacciato da una frana, potrà essere nuovamente accessibile durante il giorno a partire da sabato. Inoltre, diamo uno sguardo al divieto di fumo sui treni svizzeri, entrato in vigore 20 anni fa, e chiariamo perché Nemo ha rispedito al mittente il trofeo dell'ESC.
Cari saluti da Berna,
Una boccata d’ossigeno per le persone che hanno dovuto abbandonare il villaggio grigionese di Brienz/Brinzauls: a partire da sabato potranno tornare nelle loro case durante il giorno.
Da oltre due anni il villaggio di Brienz/Brinzauls, nel canton Grigioni, è minacciato da una frana. La popolazione è stata quindi costretta a lasciare le proprie case e i propri appartamenti a tempo indeterminato. Ora, le misurazioni indicano che la montagna non dovrebbe muoversi ulteriormente verso l’abitato nel prossimo futuro.
Per questo motivo, le autorità permettono alle persone evacuate di rientrare nel villaggio durante il giorno a partire da sabato. Se il livello di pericolo rimarrà costante, nel corso della stagione invernale l’accesso sarà possibile il mercoledì, il sabato e la domenica dalle 9 alle 17, attraverso un checkpoint controllato, scrive Watson.
A nord del villaggio, dove la frana si è fermata, vige ancora il divieto assoluto di accesso. Sussiste infatti il pericolo di caduta di massi e detriti rocciosi. A fine gennaio le autorità competenti valuteranno nuovamente la situazione della montagna; nel migliore dei casi, l’evacuazione potrebbe essere revocata.
Nuovo round nel tiro alla fune con gli Stati Uniti per l’acquisto di nuovi caccia per le Forze aeree svizzere: il Consiglio federale ha deciso di acquistare il numero massimo possibile di velivoli del tipo F-35A per i sei miliardi di franchi stanziati.
In occasione della votazione del 27 settembre 2020, l’elettorato svizzero in patria e all’estero aveva approvato di misura, con il 50,1% dei voti, l’acquisto di nuovi aerei da combattimento. In quell’occasione, era stato approvato un credito quadro di sei miliardi di franchi. Tuttavia, nel frattempo, il costo dei velivoli non ancora consegnati è aumentato notevolmente.
Negli ultimi tempi si è quindi assistito a un’aspra contesa su questo dossier, sia all’interno della politica elvetica sia con gli Stati Uniti, che non intendono fare concessioni alla Svizzera. Per questo motivo, non verranno acquistati 36 velivoli del tipo Lockheed F-35A, come previsto inizialmente, bensì solo il numero di aerei consentito dal credito quadro. In questo modo non dovrebbero esserci costi supplementari, motivo per cui il Consiglio federale potrà probabilmente evitare una nuova votazione sul dossier.
Inoltre, il consigliere federale Martin Pfister ha informato anche in merito alla nuova politica di sicurezza della Svizzera. Alla luce del “mutamento della situazione geopolitica”, il Governo ha formulato 10 obiettivi e 40 misure per rafforzare la resilienza del Paese, migliorare la protezione e la difesa e aumentare la capacità difensiva. A questo proposito, si apre oggi la procedura di consultazione.
In seguito alla nuova partecipazione di Israele, il cantante svizzero Nemo ha restituito il trofeo dell’Eurovision Song Contest all’organizzazione. Il gesto ha avuto risonanza sui media internazionali.
Nel 2024, Nemo, di Bienne, è riuscito in un’impresa che per la Svizzera non si ripeteva dalla vittoria di Céline Dion nel 1988: vincere l’Eurovision Song Contest (ESC). La vittoria è accompagnata da un trofeo per la squadra vincitrice.
Ora Nemo ha annunciato di voler restituire il trofeo all’organizzazione. Il motivo è la decisione dell’Unione europea di radiodiffusione (UER), presa a inizio dicembre, di ammettere Israele al concorso canoro anche il prossimo anno a Vienna. Secondo Nemo, in questo modo si ripulisce l’immagine di uno Stato accusato di gravi crimini.
Il gesto di Nemo ha suscitato scalpore in tutto il mondo. Per lo stesso motivo, diversi Paesi hanno già annullato la loro partecipazione al concorso del maggio 2026: Islanda, Spagna, Irlanda, Slovenia e Paesi Bassi non saranno presenti a Vienna.
Vi ricordate i sedili rossi dei viaggi in treno di un tempo attraverso la Svizzera? Erano nelle carrozze fumatori che le Ferrovie federali svizzere (FFS) hanno abolito esattamente 20 anni fa.
A volte il fumo era denso, la visibilità a tratti scarsa nelle carrozze fumatori delle FFS. E per l’olfatto di chi non fumava non era un piacere attraversarle nei treni affollati in cerca di un posto a sedere.
Tutto questo finì con il cambio di orario del dicembre 2005: nell’intera Svizzera, le ferrovie federali e private eliminarono le carrozze riservate a chi fuma. La novità suscitò proteste, che però si placarono presto. Negli ultimi anni, il tasso di occupazione di questi scompartimenti era sceso al 25%.
Nel 2019 è seguito il divieto generale di fumo nelle stazioni e sui marciapiedi. Da allora, è consentito fumare solo nelle aree appositamente designate. “Anche se ancora oggi più di un passeggero non rispetta il divieto”, si legge nell’articolo di Blue News.
Il Calendario dell’Avvento della Svizzera insolita
Ogni giorno, fino al 24 dicembre, nella nostra rassegna stampa vi proponiamo un articolo a sorpresa selezionato dalla nostra serie “La Svizzera insolita”. Scoprite storie curiose e talvolta bizzarre che svelano il lato meno conosciuto del Paese.
Foto del giorno
Palazzo federale sotto una luce diversa: il fotografo di Keystone Anthony Anex ha scattato questa foto nell’aula del Consiglio nazionale durante la sessione invernale delle Camere federali.
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