
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
La politica e la Svizzera francese hanno dominato l'attualità di questo fine settimana.
Mentre il PLR si è espresso in modo sorprendentemente chiaro a favore del pacchetto di accordi con l’UE, le elezioni cantonali a Ginevra e nel Giura hanno visto l’UDC avanzare a grandi passi – un risultato significativo, secondo un politologo.
Buona lettura!

L’esponente dei Verdi (sinistra ecologista) Nicolas Walder è stato eletto al Consiglio di Stato ginevrino al secondo turno dell’elezione complementare. Nel Giura, nessuno ha ottenuto la maggioranza assoluta domenica durante il primo turno dell’elezione del Governo cantonale. Il secondo turno è fissato per il 9 novembre.
Dopo le dimissioni di Antonio Hodgers, i Verdi mantengono quindi il loro seggio nel Consiglio di Stato ginevrino. Secondo i risultati definitivi, Nicolas Walder ha superato Lionel Dugerdil dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) di 5’604 voti. Il tasso di partecipazione si è attestato al 32,3%.
Domenica, anche le cittadine e i cittadini del Giura si sono recati alle urne per eleggere Governo e Parlamento. La partecipazione ha raggiunto il 41,5%. Nell’elezione governativa, i tre ministri uscenti sono arrivati in testa. In Parlamento, il Centro ha guadagnato due seggi e resta la forza politica principale, davanti al Partito socialista (16 seggi/+3) e all’UDC (11 seggi/+4). Gli altri partiti hanno perso seggi e il Partito verde-liberale (PVL, centro-destra ecologista) non ne ha più neanche uno nel legislativo.
L’attenzione per queste due votazioni si concentra in particolare sull’UDC, i cui candidati non sono mai entrati nell’esecutivo dei due cantoni. A Ginevra, Dugerdil non ce l’ha fatta, ma ha ottenuto uno dei migliori risultati di sempre per il suo partito. Nel Giura, invece, non è ancora detta l’ultima parola. Fred-Henri Schnegg, infatti, è ben posizionato per il secondo turno. Secondo il politologo Andrea Pilotti, “i temi dell’UDC hanno fatto presa a Ginevra e nel Giura, due cantoni di frontiera. Non è un dettaglio trascurabile”.

Riuniti sabato in assemblea a Berna, membri del Partito liberale radicale (PLR, destra) si sono espressi chiaramente a favore degli accordi con l’UE negoziati dal Consiglio federale. Hanno inoltre nominato la nuova presidenza.
Al termine delle discussioni, 330 hanno detto “sì” al nuovo pacchetto di accordi con Bruxelles. I “no” sono stati 104. Il presidente uscente del PLR, Thierry Burkart, ha precisato che non si tratta ancora di una posizione definitiva. La linea finale del partito sarà stabilita solo prima della futura votazione popolare.
Dopo l’annuncio, pochi giorni fa, delle dimissioni di Thierry Burkart, il partito si è dotato di due copresidenti: la consigliera nazionale sangallese Susanne Vincenz-Stauffacher e il consigliere agli Stati glaronese Benjamin Mühlemann. Erano gli unici candidati.
Lunedì, senza sorprese, l’UDC ha invece invitato a respingere gli accordi, che il partito conservatore critica definendoli un “trattato coloniale” di sottomissione all’UE e un pericolo per la democrazia diretta.

Le responsabili e i responsabili delle risorse umane che lavorano in Svizzera come frontalieri sarebbero molto numerosi, in particolare nel Canton Ginevra, rivela domenica la RTS. Molte persone pensano che questa situazione favorisca l’assunzione di altri frontalieri, ma nessuna statistica lo dimostra.
Secondo i dati ottenuti dall’Ufficio federale di statistica (UST) e dall’Institut national de la statistique et des études économiques (INSEE) francese, il 22% delle direttrici e dei direttori delle risorse umane attivi nel Canton Basilea Città sarebbero frontalieri, e la percentuale salirebbe al 45% per il Canton Ginevra.
Ma i dati risalgono al 2022 e non raggruppano esattamente le stesse categorie professionali. Vanno quindi interpretati con cautela e riflettono piuttosto un ordine di grandezza. “Bisogna sempre diffidare delle interpretazioni affrettate“, ricorda Xavier Studer, portavoce dell’UST.
Dal 2002, con l’entrata in vigore della libera circolazione delle persone in Svizzera, il numero di frontalieri è aumentato del 250%. Tuttavia, le statistiche rivelano che la curva del numero di persone disoccupate non è cresciuta nei cantoni di frontiera. Inoltre, esistono meccanismi di protezione per favorire le persone in cerca di lavoro residenti in Svizzera.

Foto del giorno
Come ogni anno, durante il mercato dei formaggi alpini di Flumserberg (Canton San Gallo), la corsa delle mucche ha attirato un folto pubblico venuto a incoraggiare le cavallerizze, che necessitano una particolare autorizzazione.
Tradotto con il supporto dell’IA/Zz

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