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Controllo biglietti su un treno

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Scomparirà? Non scomparirà? Il tanto amato abbonamento metà-prezzo delle FFS è stato oggi oggetto di speculazioni e smentite.

Parleremo poi ancora dei disordini di sabato a Berna. Buona parte delle persone fermate dalle forze dell'ordine provengono dalla Svizzera francese, ha rivelato la polizia bernese,  a sua volta accusata aver fatto ricorso in modo eccessivo alla forza.

Buona lettura!

Gruppo di persone
Un gruppo di manifestanti sulla Piazza federale, sabato 11 ottobre Keystone / Peter Klaunzer

La manifestazione di sostegno alla Palestina di sabato a Berna continua a far discutere. Mentre la polizia bernese annuncia di aver fermato un numero record di persone, Amnesty punta il dito contro l’aggressività delle forze dell’ordine.

“È insolito che si riesca a identificare così tanti attivisti del ‘black bloc’”, ha dichiarato Michael Bettschen, vicedirettore della polizia cantonale di Berna. In totale, sono state fermate 536 persone, poi rilasciate. La maggior parte sarà perseguita per sommossa.

L’80% di loro non risiede nel Canton Berna, e una “parte considerevole” proviene dalla Svizzera francese, ha aggiunto Bettschen. L’85% delle persone fermate ha la nazionalità svizzera e la maggior parte ha tra i 20 e i 29 anni. Quasi la metà sono donne e 23 sono minorenni.

Oltre 200 testimonianze raccolte da lunedì da Amnesty International Svizzera, presente alla manifestazione in qualità di osservatrice, denunciano l’aggressività della polizia e riferiscono di manifestanti pacifici e passanti feriti al torace o al volto. L’organizzazione analizzerà anche materiale video per valutare “le azioni della polizia dal punto di vista dei diritti fondamentali” e pubblicherà le sue conclusioni.

Logo Credit Suisse
Una ex filiale di Credit Suisse a Bienne Keystone / Peter Klaunzer

A quasi tre anni dai fatti, il salvataggio di Credit Suisse (CS) da parte di UBS continua a occupare la giustizia. L’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) ha annunciato mercoledì di voler ricorrere contro la decisione parziale del Tribunale amministrativo federale (TAF), resa pubblica ieri, in merito all’azzeramento del valore di un particolare tipo di obbligazioni.

L’origine della vicenda risale al pacchetto di misure annunciato il 19 marzo 2023 nell’ambito dell’operazione di salvataggio e acquisizione di Credit Suisse (CS) da parte di UBS. Il pacchetto prevedeva in particolare la svalutazione dei titoli  Additional Tier 1 (AT1, obbligazioni convertibili in capitale in caso di crisi) di CS, per un valore nominale di circa 16,5 miliardi di franchi. Circa 3’000 detentori di tali titoli hanno presentato ricorso.

Il TAF ha ritenuto che la Finma non disponesse di basi legali sufficienti per procedere alla svalutazione, revocando quanto deciso allora dall’Autorità di vigilanza. Tuttavia, la Corte non si è ancora espressa sulle modalità di restituzione. La Finma, nel frattempo, ha già annunciato che presenterà ricorso al Tribunale federale.

Per Peter V. Kunz, professore di diritto economico all’Università di Berna, una conferma della sentenza “riporterà probabilmente in vita i vecchi debiti del Credit Suisse, questi 16 miliardi che la banca doveva ai detentori delle obbligazioni”, ha spiegato Kunz. “Ma sarà necessaria una seconda tappa per imporre a UBS di restituirli”.  

La banca sicuramente “non accetterà facilmente di pagare, ma dirà che si era fidata della FINMA e che questa fiducia è stata tradita. Alla fine a pagare potrebbero essere i contribuenti“, conclude il professore.

Controllo biglietti su un treno
Un controllore delle FFS verifica la validità di uno SwissPass, su cui figura anche l’abbonamento metà-prezzo Keystone / Gaetan Bally

La rivista dei dei consumatori svizzero tedesca K-Tipp ha scritto ieri che l’abbonamento metà-prezzo delle Ferrovie federali svizzere (FFS) sarebbe destinato a scomparire dal 2027. Una notizia che ha colto di sorpresa e scioccato buona parte delle circa 3,3 milioni di persone che lo utilizzano. Ma l’Alliance SwissPass, l’associazione professionale dei trasporti pubblici, ha smentito.

Su K-Tipp si legge che l’introduzione di un nuovo sistema tariffario dal 2027, chiamato “My Ride”, comporterebbe una revisione radicale delle tariffe attuali delle FFS, inclusa la scomparsa del tanto amato metà-prezzo.

“My Ride” dovrebbe risultare più costoso per tutte le persone che oggi dispongono di un abbonamento metà-prezzo, sempre secondo K-Tipp, il quale ha stimato che, in futuro, i nuovi prezzi si collocherebbero tra la tariffa metà-prezzo e quella intera attuali.

Il portavoce dell’Alliance SwissPass Philipp Bosshard, però, ha sonoramente smentito il tutto mercoledì. Alla RSI ha parlato di “titolo errato” e ha accusato la redazione di K-Tipp di aver “consapevolmente travisato i fatti e presentato informazioni in modo fuorviante”, pur essendo “a conoscenza del contesto completo”.

Se è vero che il settore sta riflettendo sull’introduzione di un nuovo sistema tariffario (obiettivo 2035), “l’abbonamento metà-prezzo continuerà a esistere”, assicura Alliance Swiss Pass.

Gruppo di escursionisti con Cervino sullo sfondo
Gli indumenti tecnici possono contenere inquinanti eterni e lasciarne tracce in natura Keystone / Jean-Christophe Bott

I PFAS, i cosiddetti “inquinanti eterni”, sono presenti anche in alta quota sulle Alpi svizzere. Sono state trovate tracce sul Cervino, nel lago di Oeschinen e ad Arosa.

È sul mitico Cervino che è stata rilevata la concentrazione più elevata. Per Basilius Thalmann, esperto di scienze ambientali alla ZHAW (Scuola universitaria professionale di scienze applicate di Zurigo), “la presenza di PFAS a tali altitudini e in regioni così remote è preoccupante“, anche se i valori misurati non sono tali da rappresentare un pericolo per la salute.

Sei degli otto campioni analizzati contenevano un composto vietato da 14 anni. Secondo lo scienziato, queste sostanze potrebbero essere arrivate nelle Alpi tramite l’atmosfera, la polvere o le precipitazioni, ma anche per effetto dell’attività umana: “Nelle stazioni sciistiche, i PFAS possono essere introdotti ad esempio tramite le cere da sci o gli spray impermeabilizzanti”.

Mare di nebbia
Un mare di nebbia ricopre la pianura dello Chablais e il Lago Lemano, martedì 14 ottobre 2025. Bisognava salire oltre i 1’500 metri di altitudine per trovare il sole. Keystone / Jean-Christophe Bott

Foto del giorno

Un mare di nebbia ricopre la pianura dello Chablais e il Lago Lemano, martedì 14 ottobre 2025. Bisognava salire oltre i 1’500 metri di altitudine per trovare il sole.

Tradotto con il supporto dell’IA/Zz

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