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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

nell'ambito del "pacchetto di sgravi 27", il Consiglio federale intende tagliare il contributo federale al mandato per l'estero della SSR. Una misura che minaccia direttamente l'esistenza di Swissinfo, di cui tvsvizzera.it fa parte.

Anche il nostro bollettino di oggi è a tema politico: il Consiglio federale interviene sul francese precoce, la previsione per le domande d'asilo entro fine anno è stata leggermente rivista al rialzo e, a mesi dalla sua nomina, è stata confermata la nuova ambasciatrice statunitense in Svizzera.

Buona lettura!

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Keystone / Christian Beutler

Il Consiglio federale ha approvato il messaggio concernente il “pacchetto di sgravi 27” per il bilancio della Confederazione. Nel testo, il Governo conferma il taglio del contributo federale al mandato per l’estero della SSR, una misura che tocca direttamente Swissinfo, di cui tvsvizzera.it fa parte.

Il volume di risparmi del “pacchetto di sgravi 27” ammonta complessivamente a 2,4 miliardi di franchi per il 2027 e a 3 miliardi di franchi per gli anni 2028 e 2029. A essere interessato è anche il mandato per l’estero della SSR, di cui fa parte Swissinfo: il contributo federale di 19 milioni di franchi, di cui finora circa la metà è destinata a Swissinfo, verrebbe soppresso, il che segnerebbe la fine della piattaforma in 10 lingue nella sua forma attuale.

“L’offerta per l’estero è stata creata e sviluppata in un’epoca in cui Internet era ancora poco diffuso”, motiva il Consiglio federale la sua decisione. Oggi, l’offerta di informazioni sulla Svizzera all’estero è molto ampia grazie a diversi canali mediatici. Inoltre, la misura alleggerirebbe notevolmente la SSR nel suo complesso, che deve comunque risparmiare. Attualmente, la SSR versa un contributo di importo identico a quello della Confederazione per i costi di gestione di Swissinfo. Il Consiglio degli Stati discuterà l’intero pacchetto di sgravi nella sessione invernale.

Una coalizione di organizzazioni, tra cui l’Organizzazione degli Svizzeri all’estero, Educationsuisse e il sindacato dei media SSM, esorta il Parlamento a respingere il previsto taglio del contributo federale al mandato per l’estero. “Proprio oggi, in un’epoca di crescente disinformazione, di tensioni geopolitiche e con una comunità di svizzeri e svizzere all’estero in continua espansione, questa riduzione sarebbe fatale“, scrivono nel loro comunicato stampa. Invece di tagli, è necessario un rafforzamento della presenza mediatica della Svizzera all’estero.

Sebbene entro la fine dell'anno si preveda un numero di domande d'asilo superiore alle previsioni iniziali, il loro numero rimane comunque nettamente inferiore a quello registrato negli ultimi due anni.
Sebbene entro la fine dell’anno si preveda un numero di domande d’asilo superiore alle previsioni iniziali, il loro numero rimane comunque nettamente inferiore a quello registrato negli ultimi due anni. Keystone / Salvatore Di Nolfi

La Confederazione ha leggermente rivisto al rialzo le previsioni sulle domande d’asilo per la fine dell’anno: invece delle 24’000 domande ipotizzate a inizio anno, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ne prevede ora 25’000.

La SEM indica come causa principale dell’aumento la situazione in Nord Africa. In primavera sono giunte nel Sud Italia più persone del previsto, soprattutto da Etiopia, Eritrea e Somalia. Alcune di loro hanno poi proseguito il viaggio verso la Svizzera.

Riguardo agli ultimi tre mesi, Reto Kormann della SEM afferma: “A giugno e luglio abbiamo registrato un numero di domande leggermente superiore rispetto agli anni precedenti, mentre ad agosto il numero è diminuito”. Entrambi i dati sono insoliti per questo periodo dell’anno. Tuttavia, la stima del numero di domande che verranno presentate è sempre, in una certa misura, una questione di interpretazione.

Nonostante la correzione al rialzo, anche questa nuova cifra di 25’000 è nettamente inferiore ai valori degli ultimi due anni. Ciononostante, l’aumento delle cifre sull’asilo a giugno e luglio, quando la Confederazione ha riaperto centri d’asilo supplementari, e il leggero ritocco delle previsioni mostrano, secondo SRF News, che la situazione rimane tesa.

La nuova ambasciatrice degli Stati Uniti in Svizzera: Callista Gingrich.
La nuova ambasciatrice degli Stati Uniti in Svizzera: Callista Gingrich. Copyright 2024 The Associated Press. All Rights Reserved.

Si chiama Callista Gingrich la nuova ambasciatrice degli Stati Uniti in Svizzera e nel Liechtenstein. A mesi dalla sua nomina a dicembre da parte del presidente statunitense Donald Trump, la sua designazione è stata confermata dal Senato nella notte.

La 59enne ha esperienza come diplomatica: è stata infatti ambasciatrice statunitense presso la Santa Sede dal 2017 al 2021, durante il primo mandato di Trump. In quel periodo ha ricevuto dal defunto Papa Francesco l’Ordine Piano – la più alta onorificenza che la Santa Sede conferisce a persone laiche – per i suoi meriti nei confronti della Chiesa e della società.

Callista Gingrich è la moglie di Newt Gingrich, ex presidente della Camera dei rappresentanti, considerato il padre fondatore del Partito repubblicano moderno, come scrivono i giornali di CH Media. La coppia è annoverata tra gli stretti alleati di Trump. Già durante la sua prima campagna elettorale, Newt Gingrich aveva sostenuto fin da subito l’attuale presidente ed era considerato uno dei suoi più stretti sostenitori, come riporta SRF News.

La nuova ambasciatrice statunitense in Svizzera è originaria dello Stato del Wisconsin. Ma ha anche radici svizzere: i suoi antenati da parte di madre sono originari di Coira.

bambino scrive in libro di scuola di esercizi
Dopo che diversi Cantoni hanno deciso di abolire l’insegnamento precoce del francese, ora interviene il Consiglio federale. Keystone / Gaetan Bally

Non, merci! In Svizzera, l’apprendimento precoce del francese è sempre più sotto pressione. Ora il Consiglio federale interviene: una seconda lingua nazionale dovrà essere obbligatoria nelle scuole primarie svizzere.

Tutto è iniziato in Appenzello Esterno: a marzo, il Gran Consiglio ha deciso di abolire il francese precoce. A settembre, la stessa decisione è stata presa nei Cantoni di Zurigo e San Gallo. Il Consiglio federale si è detto “preoccupato” e ha ora incaricato il Dipartimento federale dell’interno di elaborare un progetto da porre in consultazione. L’obiettivo è obbligare i Cantoni a continuare a insegnare una seconda lingua nazionale a livello primario.

In questo modo s’intende garantire l’importanza delle lingue nazionali e lo scambio tra le comunità linguistiche. Saranno proposte due varianti: una più rigida – due lingue straniere nelle scuole elementari – e una con un margine di manovra leggermente maggiore – una seconda lingua nazionale dovrà essere insegnata dalla scuola elementare fino alla fine della scolarità obbligatoria.

Secondo il Consiglio federale, la nuova regolamentazione dovrebbe entrare in vigore solo in caso di fallimento dell’attuale compromesso linguistico. Quest’ultimo è in vigore dal 2004 e obbliga i Cantoni a coordinarsi in materia di istruzione.

cani e capre
Keystone / Gian Ehrenzeller

Foto del giorno

A causa della dermatite nodulare contagiosa, una malattia bovina comparsa in Francia, le discese dagli alpeggi (transumanze) devono essere annullate in diverse località del Vallese e di Vaud. Alcune transumanze si svolgono semplicemente senza bovini, ma con cani San Bernardo, cavalli, pecore e capre.

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