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Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all’estero,

Si può ancora prendere l’aereo quando si è un membro eletto del Partito ecologista? La consigliera di Stato di Neuchâtel Céline Vara non si è posta questa domanda prima della sua vacanza in Oman, ma la stampa svizzera lo ha fatto nel fine settimana.

Buona lettura!

Il consigliere federale Ignazio Cassis presenta ai media il pacchetto di accordi bilaterali Svizzera-UE.
Il consigliere federale Ignazio Cassis presenta ai media il pacchetto di accordi bilaterali Svizzera-UE. Keystone / Anthony Anex

Dopo l’annuncio del Consiglio federale, la scorsa settimana, di voler sottoporre i nuovi accordi tra la Svizzera e l’Unione Europea a referendum facoltativo, le reazioni si susseguono.

Le critiche sono giunte in particolare dai membri del Consiglio degli Stati, il cui ruolo è quello di rappresentare i Cantoni nel Parlamento federale, ma anche dallo stesso partito di Ignazio Cassis. La deputata del Partito liberale radicale (PLR, destra) Petra Gössi, membro del Consiglio degli Stati di Svitto, ha infatti espresso il suo disappunto per la decisione del Governo.

In un referendum facoltativo, per l’adozione del testo è sufficiente la maggioranza del popolo. Non è quindi richiesta anche quella dei Cantoni, come invece è il caso per un referendum obbligatorio. Il referendum facoltativo dà quindi meno peso ad alcuni piccoli Cantoni – tipicamente quelli della Svizzera centrale – tradizionalmente euroscettici

L’ambasciatore dell’UE in Svizzera, Petros Mavromichalis, afferma di aver partecipato a diversi tavoli negoziali e di essersi rafforzato nella convinzione che gli accordi siano vantaggiosi per entrambe le parto. Nell’attuale contesto geopolitico, ritiene che la solidarietà tra vicini sia ancora più importante: “L’Unione Europea sarà presente in caso di problemi. Ma ovviamente ci aspettiamo che il favore sia ricambiato”, ha dichiarato alla Radiotelevisione svizzera pubblica di lingua francese RTS. 

Deputati nella Sala dei passi perduti di Palazzo federale.
Deputati nella Sala dei passi perduti di Palazzo federale. Keystone / Peter Klaunzer

Lunedì, il Consiglio nazionale (camera bassa del Parlamento svizzero) ha iniziato una sessione speciale di tre giorni a Berna. In questo primo giorno ha adottato con 134 voti contro 56 una proposta per introdurre il principio dell’educazione senza violenza nel Codice civile.

Poiché le punizioni corporali sono già perseguibili penalmente, lo scopo di questa nuova norma è principalmente preventivo e simbolico. Secondo il consigliere nazionale liberale-radicale Philippe Nantermod, ciò non mette in discussione la libertà dei genitori di educare i propri figli.

Il tema più importante all’ordine del giorno di questa sessione speciale è comunque la tassazione individuale delle coppie sposate, una questione che occupa la Berna federale da più di due decenni.

Deputati e deputate discuteranno di un controprogetto a un’iniziativa popolare delle Donne del Partito liberale radicale (PLR, destra). Si tratta della proposta del Governo per porre fine alla discriminazione fiscale nei confronti delle coppie sposate, che attualmente pagano più tasse rispetto alle coppie non sposate. Il Consiglio nazionale discuterà anche di un nuovo assegno per l’assistenza all’infanzia.

La Camera bassa dovrebbe inoltre esprimersi su mozione che chiede il riconoscimento delle unioni straniere sul modello del PACS (Pacte civile de solidarité – trad: patto civile di solidarietà), una questione che preoccupa alcuni svizzeri e svizzere all’estero. Attualmente, la Svizzera non riconosce le unioni che dal profilo giuridico non arrivano al matrimonio e che non comportano modifiche dello stato civile, come succede invece con i PACS in Francia o in Lussemburgo.

Lo scopo di questa sessione speciale è di consentire a una delle due Camere di esaminare gli oggetti che non ha avuto il tempo di trattare durante la sessione ordinaria. All’ordine del giorno figurano quindi solitamente argomenti di secondaria importanza.

Céline Vara, membro del Partito ecologista nel Governo cantonale di Neuchâtel.
Céline Vara, membro del Partito ecologista nel Governo cantonale di Neuchâtel. Keystone / Anthony Anex

Céline Vara, che ha difeso con veemenza la sentenza sul clima emessa dalla Corte europea dei diritti umani contro la Svizzera, è finita nell’occhio del ciclone. Dopo la sua elezione nel Consiglio di Stato di Neuchâtel alla fine di marzo, l’ecologista ha scelto di rilassarsi con la famiglia in un hotel di lusso in Oman. Oltre alle diverse ore di volo necessarie per raggiungerlo, il Paese mediorientale non è famoso per il suo rispetto dei diritti umani.

Gli avversari politici della consigliera di Stato hanno colto al volo l’occasione. “Per quanto riguarda i Verdi, ci aspettiamo che siano esemplari in materia di rispetto del clima”, ha dichiarato Francis Krähenbühl, presidente del PLR di Neuchâtel, al telegiornale di RTS. Su Facebook, anche il presidente della sezione cantonale neocastellana dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) Niels Rosselet-Christ ha chiesto un comportamento esemplare.

Per Jean-François Kerléo, professore di diritto pubblico e specialista di etica politica all’Università di Aix-Marseille, in Francia, intervistato da Le Temps, la società del 2025 si aspetta una perfetta coerenza tra rivendicazioni politiche e azioni concrete. Non si tratta di un’esigenza nuova, ma “negli ultimi 15 anni circa abbiamo assistito a un ritorno dei requisiti deontologici”. Le reti sociali giocherebbero un ruolo chiave: “Danno una visibilità immediata e massiccia ai passi falsi”.

Un’impiegata di UBS cammina nei corridoi della sede centrale di Zurigo.
Un’impiegata di UBS cammina nei corridoi della sede centrale di Zurigo. Keystone / Ennio Leanza

UBS ha introdotto un nuovo strumento per monitorare la presenza del personale in ufficio, hanno riportato lunedì i giornali di Tamedia. Nel contesto dei previsti tagli di posti di lavoro in seguito all’acquisizione di Credit Suisse, queste misure destano preoccupazione, soprattutto per il loro possibile impatto sui bonus.

Da marzo, il personale della più grande banca svizzera deve essere in ufficio tre giorni alla settimana, compresi almeno il lunedì e il venerdì. Secondo UBS, “trascorrere un tempo sufficiente in ufficio con i colleghi favorisce l’innovazione, la collaborazione e la produttività del team”.

Il rispetto delle nuove regole è strettamente monitorato dalla banca, che in aprile ha introdotto un nuovo strumento chiamato “pannello di controllo”, che visualizza la quota di presenza in ufficio. Le presenze vengono registrate tramite il cartellino di accesso. Chiunque entri nell’edificio una volta ha effettuato una giornata di lavoro.

Tuttavia, il nuovo sistema solleva una serie di problemi e domande. Ad esempio, secondo una dipendente della banca intervistata dal Tages-Anzeiger, non ci sono abbastanza postazioni e i team non sono seduti insieme. Inoltre, chi va in vacanza scende al di sotto della quota e deve recuperare nel resto dell’anno. Ma soprattutto, il personale è preoccupato per la possibilità che la quota venga presa in considerazione nella valutazione annuale, che ha un’influenza diretta sul bonus.

Landsgemeinde
Keystone / Gian Ehrenzeller

La foto del giorno

Votazione alla Landsgemeinde, domenica 4 maggio 2025 a Glarona. Questa assemblea, che si svolge ogni anno la prima domenica di maggio, è l’organo legislativo supremo del Cantone e attualmente esiste solo nei Cantoni di Glarona e Appenzello Interno.

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