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bandiera USA e tramonto

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

A pochi mesi dalla conclusione dei negoziati con l’UE, la Svizzera sembra volerne prendere le distanze per scongiurare la minaccia di dazi da parte dell’amministrazione Trump, che si potrebbe concretizzare la sera di questo 2 aprile, giorno ribattezzato dal presidente statunitense “Liberation Day”.

Parmelin e Keller-Sutter
La consigliera federale Karin Keller-Sutter e il consigliere federale Guy Parmelin si recheranno a breve negli Stati Uniti. Keystone / Alessandro Della Valle

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vuole dichiarare il 2 aprile “Giorno della liberazione” (Liberation Day) e imporre nuovi dazi. Preoccupato per le possibili conseguenze, il Consiglio federale si riunirà mercoledì per discuterne.

Per valutare la situazione, il Governo si è avvalso della consulenza di Philipp Hildebrand, ex presidente della Banca nazionale svizzera (BNS). La ministra delle finanze Karin Keller-Sutter e il responsabile del dipartimento dell’economia Guy Parmelin si recheranno negli Stati Uniti alla fine di aprile per difendere gli interessi svizzeri alle riunioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale.

Per evitare nuove tariffe, la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha inviato alle autorità statunitensi una lettera in cui elenca le norme UE che la Svizzera non ha adottato.

In questo modo, la Svizzera persegue una strategia di demarcazione con i suoi vicini europei, in particolare nei settori della regolamentazione tecnologica e della protezione del clima, temi sensibili quando si ha a che fare con Donald Trump. Questa tattica è stata fortemente criticata dalla sinistra svizzera, che la vede come un tradimento nei confronti dell’Europa. La conferenza stampa prevista per mercoledì sera negli Stati Uniti rivelerà se gli sforzi della Svizzera hanno dato i loro frutti.

orologi
Gli orologi di lusso svizzeri sono tra i beni che non possono essere esportati in Russia e Bielorussia. Keystone/Martial Trezzini

Nell’ambito delle sanzioni svizzere contro la Russia e la Bielorussia, le procedure aperte dalla Segreteria di Stato dell’economia sono risultate in 21 condanne tra novembre 2022 e settembre 2024.

Le sanzioni contro la Russia non si limitano al congelamento dei capitali. Anche altri beni sono soggetti a un rigido embargo, tra cui orologi, gioielli e altri articoli di lusso.

Ad esempio, è stato sequestrato un orologio del valore di 276’000 franchi acquistato in Svizzera da un residente russo. La SECO ha richiamato all’ordine il gioielliere in questione e gli ha inflitto una multa di 5’000 franchi. Negli aeroporti svizzeri sono stati intercettati, gioielli borse, dipinti e persino attrezzature industriali che potevano essere modificate ad uso militare.

Nel periodo in questione, le multe comminate dalla SECO ammontano a quasi 50’000 franchi svizzeri per merci di un valore di mezzo milione. Queste sanzioni rimangono relativamente leggere, poiché le autorità ritengono che si tratti più di negligenza da parte delle aziende che di una deliberata volontà di aggirare l’embargo.

Bandiera UE
Nel dicembre 2024, una delegazione ufficiale dell’UE si è recata a Berna per celebrare la fine dei negoziati. Keystone / Anthony Anex

Secondo un sondaggio di Tamedia, il 47% del popolo svizzero è favorevole al nuovo pacchetto di accordi tra la Confederazione e l’Unione Europea, il 35% è contro e chi non ha ancora un’opinione il 18%.

L’elettorato di tutti i partiti vede di buon occhio l’intesa, ad eccezione di chi sostiene l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), che si dice “contro” o “decisamente contro” al 75%.

Chi vota il Partito verde liberale (PVL, centro ecologista) è favorevole al progetto al 76%. Seguono i e le simpatizzanti del Partito socialista (PS), con il 70%, e del Centro (59%). La base del Partito liberale radicale (PLR, destra) è favorevole al 56%, mentre la metà dei Verdi (sinistra ecologista) si dice favorevole. Quest’ultimo partito si distingue per l’alta proporzione di persone indecise (39%)

La Svizzera francese sembra essere meno eurofila della Svizzera tedesca, con il 42% e il 50% rispettivamente di favorevoli all’intesa. Per il 46% delle persone interpellate la Svizzera dovrebbe approfondire le relazioni con l’UE e per l’80% è importante intrattenere con essa buone relazioni. Il 60% ritiene che le relazioni con l’UE soffrirebbero se la Svizzera votasse “no”.

Secondo il sondaggio, la gestione dell’immigrazione, la protezione dei salari e il ruolo delle autorità saranno i fattori chiave per l’approvazione o il rifiuto del pacchetto di accordi. Il popolo si esprimerà sulla sua adozione non prima del 2028.

crocifisso
La chiesa cattolica di San Giuseppe a Zurigo. Keystone / Michael Buholzer

Più di un quarto delle persone cattoliche di lingua tedesca in Svizzera ha pensato di lasciare la Chiesa. Tra coloro di fede protestante, si tratta di uno su cinque.

Nell’autunno del 2024, la Chiesa cattolica di Zurigo ha commissionato all’Istituto Sotomo un sondaggio sulla sua immagine nella Svizzera tedesca. I risultati hanno mostrato che la percezione della Chiesa da parte dell’opinione pubblica è notevolmente peggiorata, in particolare a causa degli scandali di abusi sessuali.

Per il 47% dei cattolici e delle cattoliche di Zurigo e per il 35% degli altri cattolici dei Cantoni di lingua tedesca, l’immagine della Chiesa cattolica romana è scadente. Questa percentuale sale al 62% se si considera l’intera popolazione di lingua tedesca. Solo il 20% dei germanofoni ha invece un’immagine negativa della Chiesa riformata.

Gli intervistati deplorano anche le posizioni religiose o sociali del Vaticano. Circa il 90% ha criticato il rifiuto della Chiesa di ordinare le donne e la sua posizione restrittiva sull’aborto e sull’omosessualità.

Una nota più positiva è che il 71% delle persone di fede cattolica della Svizzera tedesca apprezza l’impegno sociale della Chiesa. Il 95% lo considera parte integrante della sua missione.

foto consiglio federale
Il volto del nuovo consigliere federale Martin Pfister (in alto a destra), entrato in carica il 1° aprile 2025, è stato aggiunto alla foto ufficiale del Governo, al posto di Viola Amherd. amministrazione federale

Foto del giorno

Il volto del nuovo consigliere federale Martin Pfister, entrato in carica il 1° aprile 2025, è stato aggiunto alla foto ufficiale del Governo, al posto di Viola Amherd.

Tradotto con l’aiuto di Deepl/Zz

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