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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Sono usciti i nuovi dati sulla criminalità in Svizzera. E non sono buone notizie. La criminalità informatica e i reati violenti sono aumentati in modo particolarmente marcato tra il 2023 e il 2024.

Questo significa che la Svizzera è meno sicura? Il criminologo Dirk Baier, che dirige l'Istituto sulla delinquenza e la prevenzione del crimine dell'Università di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW), vede certamente un peggioramento, ma mette anche le cose in prospettiva: "Nel 2012 le cifre erano ancora più alte".

Buona lettura!

Un agente di polizia
Un agente di polizia di un’unità di criminalità informatica indaga. Keystone / JULIAN STRATENSCHULTE

I crimini digitali sono più che raddoppiati dal 2020 e i reati violenti gravi sono aumentati di quasi il 20% tra il 2023 e il 2024. Sono questi i risultati della statistica criminale di polizia 2024, pubblicata lunedì dall’Ufficio federale di statistica (UST).

Dal 2020, i reati con modus operandi digitale sono stati registrati separatamente. In quattro anni sono più che raddoppiati e la maggior parte di essi è legata alla criminalità informatica economica. Il phishing (56,2%) e l’abuso di sistemi di pagamento personali o il furto di identità (104,8%) hanno registrato un aumento particolarmente marcato nel 2024.

Rispetto al 2023, i reati violenti gravi sono aumentati del 19,4%. Gli aumenti più significativi riguardano le lesioni personali gravi (16,9%) e lo stupro (29,4%). Il numero di persone accusate di reati violenti gravi è aumentato soprattutto tra le persone adulte di età superiore ai 25 anni (15,8%) e quelle minorenni (10,9%).

Anche i reati di discriminazione e incitamento all’odio sono aumentati significativamente, di oltre il 48% tra il 2023 e il 2024. Di questi reati, l’88,7% riguarda l’appartenenza razziale, etnica o religiosa, mentre il restante 11,3% riguarda l’orientamento sessuale. Gli omicidi, invece, sono diminuiti del 15,1% lo scorso anno.

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Frédéric Mairy e Florence Nater, del PS, dopo la loro elezione al Consiglio di Stato di Neuchâtel. Keystone / Anthony Anex

A Neuchâtel la sinistra è uscita vincitrice dalle elezioni cantonali di domenica. A Ginevra, invece, si è imposta nell’Esecutivo, ma ha perso di misura la maggioranza nel Consiglio comunale.

A Neuchâtel, il Partito socialista (PS) ha sorpreso, riuscendo a far rieleggere al primo turno i due consiglieri di Stato uscenti Frédéric Mairy e Florence Nater – una prima volta per il Cantone. Poiché le alleanze di sinistra e di destra hanno rinunciato al secondo turno, la senatrice verde Céline Vara è stata tacitamente eletta nel Governo, che si è mosso verso sinistra.

Secondo Florence Nater, è stata l’unità della sinistra di Neuchâtel a dare i suoi frutti in queste elezioni: “È questo che dobbiamo ricordare. È un risultato collettivo significativo”.  Il politologo Pascal Sciarini sottolinea che “questa elezione dimostra la forza della sinistra nel Cantone di Neuchâtel, che non ha eguali in Svizzera”.

A Ginevra, le elezioni si sono tenute in 45 Comuni. Nella città di Ginevra, la sindaca socialista uscente Christina Kitsos ha ottenuto un buon risultato ed è la favorita per il secondo turno. Il Consiglio comunale della città si è orientato leggermente a destra. Il partito dei Verdi ha subito la perdita maggiore domenica, mentre l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) e il Movimento dei cittadini ginevrini (MCG, destra populista) hanno guadagnato forza.

Folla sui marciapiedi di Zurigo
Folla sui marciapiedi di Zurigo. Keystone / Walter Bieri

La popolazione svizzera continua a crescere. Tra il 2011 e il 2023, 1,4 milioni di cittadine e cittadini stranieri dell’UE o richiedenti asilo sono immigrati in Svizzera e vi sono rimasti.

Dei circa 1,4 milioni di persone immigrate e ancora presenti in Svizzera alla fine del 2023, 173’000, ovvero il 13%, provengono dal settore dell’asilo. Il restante 87% è immigrato al di fuori del sistema di asilo e proviene principalmente dall’UE.

Più della metà è entrata in Svizzera con un permesso B, concesso a persone provenienti dall’UE o da Paesi terzi che lavorano o studiano nella Confederazione. I residenti di breve durata rappresentano quasi il 30% di tutti gli ingressi. Il loro permesso, il permesso L, consente generalmente di lavorare in Svizzera per un anno. Infine, poco più di 40’000 persone sono entrate in Svizzera con un permesso C nell’arco di 13 anni. Questo permesso dà diritto al soggiorno di lunga durata.

Inoltre, quasi 90’000 persone hanno ottenuto un permesso S, uno speciale status di protezione attivato per la prima volta nel marzo 2022 per le persone fuggite dall’Ucraina.

Sede OMS
L’Organizzazione mondiale della sanità, con sede a Ginevra, è una delle istituzioni colpite dal congelamento dei finanziamenti statunitensi. KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI

Da quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di congelare per 90 giorni le sovvenzioni alle organizzazioni internazionali, l’economia ginevrina ha tremato. In che misura la Ginevra internazionale risente di questa decisione?

Nel 2023, i governi hanno contribuito al sistema delle Nazioni Unite con 46,4 miliardi di dollari. Con quasi 13 miliardi, gli Stati Uniti hanno rappresentato da soli il 28% dei contributi totali. Il cantone di Ginevra, che ospita 38 sedi di organizzazioni internazionali, è particolarmente colpito.

La dipendenza delle organizzazioni delle Nazioni Unite dal contributo degli Stati Uniti varia, passando da appena l’1,9%% dell’Istituto ONU per la formazione e la ricerca (UNITAR) a oltre il 57% del bilancio dell’Alto commissariato ONU per i rifugiati (UNHCR), ad esempio. Anche diverse ONG sono minacciate, a cominciare dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), già in difficoltà finanziarie.

Ponte
Keystone / Urs Flueeler

Foto del giorno

Una gru solleva una delle tre strutture in acciaio del ponte ferroviario Reuss Fluhmuehle del 1920 per i lavori di ristrutturazione.

Il ponte sarà chiuso al traffico ferroviario in alcuni fine settimana, durante i quali le vecchie sezioni saranno sostituite da altre provvisorie, fino alla fine del restauro.

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