Dal prossimo mese di giugno tutti i comuni ticinesi dovranno obbligatoriamente introdurre la raccolta delle plastiche riciclabili.
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Sono le cosiddette PE, ossia il polietilene utilizzato ad esempio per i flaconi per la pulizia e per l’igiene, e la plastica PP, il polipropilene impiegato per oggetti di vario consumo. L’obiettivo è di evitare trasporti poco ecologici oltre San Gottardo o addirittura all’estero, visto che in Svizzera ancora non esiste nessun impianto in grado di triturare e lavare la plastica, almeno fino ad ora. La situazione potrebbe cambiare grazie ad una ditta del Mendrisiotto, anche se le incognite non mancano.
Comunque, decisione del Cantone di obbligare i comuni alla raccolta separata delle plastiche a partire dal prossimo primo giugno ha destato un po’ di sorpresa e qualcuno si è lamenato di scarsa informazione.
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Restano comunque dubbi sui quantitativi di plastica che potrà essere raccolta. Nel 2021 sono state racimolate circa 3’100 tonnellate di plastica pari al 2% del totale dei rifiuti raccolti separatamente. Si calcola che almeno 2’000 tonnallate siano invece finite nei sacchetti dei rifiuti solidi urbani. Con la raccolta obbligatoria per i comuni si riuscirà ad arrivare ad almeno 5 mila tonnallate, quantitativo minimo per far funzionare il nuovo impianto? Una domanda attualmente senza risposta.
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